Il Teatro cerca Casa” celebra il settimo anno di vita e si conferma una formula originale e di successo che ha come esclusivo palcoscenico il salotto di casa. Proprio così: si tratta di una rassegna di spettacoli in appartamento, ideata e diretta da uno dei più interessanti drammaturghi contemporanei, Manlio Santanelli, mentre l’organizzazione è di Livia Coletta e Ileana Bonadies. Nella sua “onesta dimora” – come l’ha definita lo stesso Santanelli – è stata presentata la settima edizione della nuova stagione che proseguirà con gli spettacoli itineranti che calcheranno i palcoscenici domestici conquistati nel corso di sei anni di attività. Sono circa 25 gli appartamenti che hanno aperto le porte all’arte della scena nel corso della stagione passata, accogliendo più di 2000 spettatori per 45 recite in tutta la Campania. Complessivamente si tratta di circa 200 salotti che in sei anni si sono stati trasformati in teatro distribuiti tra Napoli, Caserta, Salerno e le loro province. Una bella ed entusiasmante rete di appassionati che hanno ospitato e dato vita ad un vero e proprio circuito di palcoscenici alternativi diffusi. Il Teatro Cerca Casa è al settimo anno, e dunque non si può dire che sia l’anno della crisi, anzi rafforza ancor più “il nostro legame con il pubblico e gli attori», spiega il direttore artistico Manlio Santanelli. Che aggiunge: “La prossima stagione sarà un vero e proprio banco di prova. La parola crisi ha al suo interno la stessa radice del termine critica, per cui ci prepariamo ad affrontare una possibile messa in discussione di tutto il nostro progetto. Abbiamo puntato sul teatro di parola assecondando la nostra vocazione, ma anche andando incontro alle esigenze del pubblico, di cui in questi anni siamo stati attenti a scoprire i gusti girando di casa in casa: un pubblico che un po’ ci siamo anche inventati noi. Da quando abbiamo iniziato molte cose sono cambiate. Innanzitutto è cambiata la situazione dei teatranti. Il teatro all’epoca viveva una crisi più profonda di quella che vive oggi, e il progetto nacque per aiutare gli artisti nei periodi di magra”. La stagione 2018/2019 prevede dodici nuovi titoli in cartellone e tre ritorni di spettacoli dalle passate edizioni, a cui si aggiungono tre eventi speciali in data unica per un totale di diciotto spettacoli che portano in scena rappresentazioni di nuova drammaturgia, adattamenti dalla letteratura e naturalmente la musica. “Resta fermo l’impegno a cercare, conquistare e soprattutto formare, un nuovo pubblico per il teatro – continua Manlio Santanelli - e quindi le scelte di quest’anno rispecchiano soprattutto questa necessità”. Si parte con un’anteprima, domenica 23 settembre, nel Complesso monumentale di San Nicola da Tolentino, hotel con la formula b&b, gestito da una cooperativa sociale che lavora anche sui quartieri spagnoli. Lo spettacolo “In origine fu Voragine”, con Maurizio Capone e Antonello Cossia, punta alla scoperta del mito antico, tra memoria, oralità, suoni, tradizione e percussioni, per un racconto tra parole e musica che risale fino alle radici della nostra civiltà occidentale. Sarà anticipato da una visita guidata al complesso monumentale del ‘600. Tra gli spettacoli di nuova drammaturgia, “Polveri condominiali” di Franco Autiero, un artista che ha lasciato il segno, che sarà messo in scena, nel decennale della prematura scomparsa dell’autore, da Gina Perna, accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo al contrabbasso elettrico da Fulvio Di Nocera, per la regia di Tonino Di Ronza. Un grande successo della prima edizione della rassegna, “La solitudine si deve fuggire”, testo di Manlio Santanelli, interpretato da Federica Aiello, ripropone una nuova versione con la regia dell’autore. “Una solitudine declinata in tutti i suoi casi” sottolinea l’autore. Non manca il teatro civile, con Mirko Di Martino che presenta “Il fulmine nella terra - Irpinia 1980”, interpretato da Orazio Cerino, dedicato alla vicenda del sisma del 1980, che ricostruisce l’atmosfera di quegli anni segnati dalla catastrofe improvvisa. Una grande attenzione è riservata alle proposte dei giovani autori, tra cui quest’anno è stato scelto lo spettacolo di Fabio Pisano, “Vetiver - Essenze di una profumiera”, liberamente ispirato alla figura di Mona di Orio, interpretata da Melania Esposito. Ancora, Gioia Miale e Antonio D’Avino portano in scena “Piccoli crimini coniugali” di Éric-Emmanuel Schmitt, tra gli autori teatrali più rappresentati sui palcoscenici di tutta Europa, e ritorna dalla passata stagione il lavoro scritto e diretto da Michele Danubio, “Il posto di un altro”, un giallo domestico ideato appositamente per la rassegna di Santanelli, che vede in scena, oltre allo stesso Danubio, Laura Borrelli e Stefano Jotti. Lo stesso Stefano Jotti ripropone il suo spettacolo “La fondazione”, testo di Raffaello Baldini, che ha debuttato al Teatro cerca Casa con grande successo nel corso della passata stagione. “Il Teatro cerca Casa nasce come una costola del nostro salotto letterario “Quinta di copertina” – prosegue Santanelli - e il nostro pubblico risponde sempre con grande entusiasmo alle messe in scena che prendono le mosse da adattamenti di testi non teatrali. Per questo abbiamo richiamato un grande narratore come Paolo Cresta, con noi sin dagli esordi, che realizzerà insieme a Carlo Lomanto uno “Spoon River” d’appartamento; mentre Enzo Salomone sarà la voce di “Bartleby, lo scrivano” di Melville. Inoltre abbiamo chiesto ad un attrice eclettica come Caterina Pontrandolfo di realizzare un nuovo lavoro su Alda Merini per il decennale della morte della poetessa, ed è nata così l’idea di portare in scena il suo delicato “Magnificat”. Insomma restiamo in continuo dialogo col nostro pubblico, sperando di poter far conoscere loro tutto quello che ci appassiona del teatro”. E per uno speciale evento natalizio, in scena ancora Enzo Salomone, con l’opera della scrittrice fiorentina Benedetta Cibrario, autrice de “Lo Scurnoso”, in cui ricostruisce le vicende legate ad un pastore di raffinatissima fattura, la cui storia è sospesa tra la Napoli barocca e quella contemporanea. Anche la musica sarà la protagonista del cartellone de Il Teatro cerca Casa: Carlo Lomanto (voce e chitarra) insieme a Beatrice Valente (voce e contrabbasso) propone “Strings Duet”, un omaggio ai gradi songwriter americani, da George Gershwin ad Henry Mancini; Maurizio Murano con il teatro-canzone di Giorgio Gaber con “Anch’io mi chiamo G.”, accompagnato alle chitarre da Michele Bonè, curatore anche degli arrangiamenti musicali; mentre Antonella Morea interpreta “Sinnò me moro. Canzoniere della Mala”, un percorso musicale e teatrale che ripercorrere le espressioni di vita ai margini e delittuose trame di malavita. Dalla passata stagione confermata “La nota stonata. Vita breve e coerente di Luigi Tenco”, soggetto, testo e ideazione scenica di Stefano Valanzuolo con Massimo Masiello e Mariano Bellopede, anche curatore degli arrangiamenti, alle tastiere. Gli spettacoli andranno in scena a partire dal prossimo 1 ottobre a casa Santanelli alle 18, si prosegue a Portici, a casa Bonadies, il 5 ottobre (ore 20.30), il 14 ottobre (ore 18) a La Fabbrica del divertimento di Ercolano con Alessio Arena (voce e chitarre) e Arcangelo Michele Caso (violoncello) con “La sirena di New York – Vita e mito di Gilda Mignonette”, evento in data unica. Il 28 ottobre (ore 18), nel salotto di casa Zoppoli a Bagnoli, in scena “Eco di Megaride” con Gianfranco Coppola (contrabbasso) e Zena Rotundi (arpa), anche questo un evento speciale, realizzato in data unica. Continua anche il progetto culturale “In verità, in verità vi dico… Incontri ravvicinati di teatro”, che nella passata stagione ha invitato nei salotti del circuito de Il Teatro cerca Casa grandi nomi del teatro: tra cui l’attrice Isa Danieli, il direttore di scena Gigi Esposito, il direttore artistico del Teatro Mercadante di Napoli Luca De Fusco e Paolo Coletta, musicista per il teatro. Il titolo scelto richiama l'idea di una confessione importante da realizzarsi nel corso di incontri faccia a faccia che gli artisti regaleranno al pubblico del Teatro cerca Casa quando si troveranno nei paraggi. Per questo motivo le date non sono ancora fissate, ma restano sospese alla presenza a Napoli degli artisti coinvolti. Come ogni anno, Il Teatro cerca casa ha assegnato i premi ai due spettacoli che si sono distinti maggiormente nel corso della precedente stagione. Il premio biglietto d’oro, attribuito alla performance che ha più incontrato il gradimento del pubblico, quest’anno va a “La nota stonata - Vita breve e coerente di Luigi Tenco” con Stefano Valanzuolo, Massimo Masiello e Mariano Bellopede. Mentre il premio Il Teatro cerca Casa, scelto dalla direzione artistica, è assegnato a Stefano Jotti, interprete e regista dello spettacolo “La fondazione” di Raffaello Baldini, un lavoro che si è distinto particolarmente per la profondità del testo e la qualità artistica della messinscena. “Abbiamo non solo aperto le porte – conclude il direttore artistico - ma abbattuto le pareti, facendo conoscere quello che c’è prima e dopo la scena, ascoltando sempre le sollecitazioni di chi siede in platea nei nostri salotti teatrali. Questa ci sembra la parte più bella, ed è quella su cui insisteremo, per comprendere meglio come far proseguire il nostro progetto, ma molto dipenderà anche dalla risposta che il pubblico riserverà quest’anno alle nostre scelte artistiche”.