Circa 60mila domande per 400 posti complessivi nella magistratura onoraria, 300 da giudice di pace e 100 da vice procuratore. Quasi certamente nessuno si aspettava un simile numero di concorrenti per partecipare alle selezioni per la nomina a magistrato onorario. I posti sono stati banditi dai Consigli giudiziari presso le 26 Corti d’Appello, la scorsa settimana scadeva il termine per la presentazione delle domande, a seguito della riforma della magistratura onoraria entrata in vigore nel 2017.

Numeri che fanno riflettere sul drammatico momento di crisi che sta attraversando il Paese. L’analisi è affidata al presidente dell’Ottava Commissione del Consiglio superiore della magistratura, competente sulla magistratura onoraria, il togato Francesco Cananzi. «Da una prima elaborazione dei dati è emerso che il 62% delle domande proviene dal meridione ( dalla Campania quasi il 25%, seguito dalla Sicilia al 12% e dalla Puglia, intorno al 10%), il 22% dal centro ed il 16% dal nord», ha dichiarato Cananzi. Il 73% delle domande proviene da candidati nella fascia anagrafica fra i 30 ed i 49 anni, mentre per il 66% i candidati sono donne. Numeri che, ha aggiunto Cananzi «evidenziano chiaramente una situazione di crisi occupazionale e professionale soprattutto nel meridione; una conferma ulteriore dell’esistenza di due parti del Paese, ognuna delle quali offre, purtroppo, opportunità economiche, professionali ed occupazionali decisamente diverse, specie per le donne».

«D’altro canto la forte domanda proveniente dagli avvocati, circa il 73%, consente di poter ritenere che il contributo che sarà fornito - ha poi concluso il consigliere del Csm - sarà connotato da un adeguato grado di professionalità, necessario per l’inserimento dei nuovi Gop e Vpo nell’ufficio per il processo e nell’ufficio di collaborazione del Procuratore della Repubblica, unità organizzative di supporto all’attività giurisdizionale che assumono sempre più un ruolo centrale nell’organizzazione giudiziaria per la qualità del servizio offerto ai cittadini».

Per chi passerà la selezione per titoli è previsto un tirocinio di 6 mesi e un corso formativo non inferiore alle 30 ore.

L’emolumento mensile è fissato in circa 700 euro netti, per due udienze settimanali. Ciò per evitare che il magistrato onorario sia una professione a titolo “esclusivo” ma temporanea e compatibile con lo svolgimento di altre attività lavorative.

Nessuna indennità è prevista in caso di malattia o maternità. Lo stesso dicasi per i contributi pensionistici, a carico dell’interessato. Per chi verrà ammesso, nelle intenzioni del legislatore, la possibilità però di un accrescimento professionale derivante dall’esercizio della giurisdizione per almeno quattro anni a fianco dei magistrati ' veri'.