Il giorno dopo la mattanza di Cisterna di Latina, dove un carabiniere ha ferito gravemente la moglie, ucciso le due figlie e si è suicidato, il Fatto quotidiano non apre su questo caso e sui segnali trascurati che avrebbero impedito l’ennesimo episodio di femminicidio. No. Il Fatto quotidiano apre con un’intervista di Asia Argento a Ambra Battilana, tra le donne che hanno denunciato Weinstein, che racconta una sua cena ad Arcore in pieno bunga bunga. E’ il 2010 e lei è appena diventata miss Piemonte e spera di diventare una “meteorina”. Ma dal racconto quel bunga bunga non sembra più tale. Scoop del Fatto su Berlusconi: il “bunga bunga” non c’era

Lo stesso giorno che qualsiasi quotidiano avrebbe dovuto aprire sul caso di Cisterna di Latina, il Fatto dà male la notizia della mattanza in prima pagina e male nelle pagine interne, ma apre l’edizione di giovedì con un vero e proprio scoop: il bunga bunga non era un vero e proprio bunga bunga. Ubi maior...

Ma andiamo a vedere di che cosa si tratta. Ieri il giornale diretto da Marco Travaglio ha dedicato l’onore e l’onere dell’apertura alla seconda parte dell’intervista di Asia Argento ad Ambra Battilana, una delle donne coinvolte nelle famigerate cene di Arcore. Il titolo: «B. riesuma Francesca. Ma Ambra ricorda: “Io da Silvio a Weinstein”. Per la cronaca B. è Berlusconi, Francesca è la Pascale, Ambra è appunto Ambra Battilana. Mercoledì era uscita la parte iniziale dell’intervista dedicata alle molestie subite da Harvey Weinstein.

Battilana, la prima a denunciare il produttore americano, cinque anni prima dello scandalo che lo ha travolto, racconta la sua esperienza con l’ex presidente del Consiglio. E’ il 2010, ancora non ha tentato la strada di Hollywood, ha 18 anni e ha appena vinto il premio come Miss Piemonte. La sera, invitata da Emilio Fede, raggiunge insieme a Chiara Danese, altra partecipante a Miss Italia, la villa di Arcore. «Arrivò una sua chiamata alle 9 di sera, chiedeva di celebrare la mia vittoria. Anche se stanche, pensammo che era comunque lavoro. Daniele ( il suo manager, ndr) ci guidò, non sapevo dove. In macchina mi addormentai e mi svegliai nel cortile di questa villa gigantesca...». Lì assiste ad alcune scene descritte più volte sui giornali: la distribuzione di bigiotteria da parte di Berlusconi, l’ingresso di una statuetta che rappresentava il dio Priapo, il ballo di diverse ragazze. Battilana racconta poi di aver visto Nicole Minetti che «si spogliò completamente e danzò attorno a un palo davanti a dove era seduto Berlusconi». Il quale - continua - «era quasi indifferente». Il racconto continua. Una delle altre ragazze tenta di spogliarla, ma lei e Chiara scappano via. Fede le rincorre. «Ci disse che non saremmo diventate meteorine». Effettivamente quel ruolo fu dato ad altre. Ma la storia finisce qui, almeno dal punto di vista dei fatti. Qualche mese dopo il suo nome è sulla Stampa come una delle miss coinvolte nelle notti di Arcore. «Da quel giorno all’uscita di scuola ero as- salita dai paparazzi, dovevo nascondermi». «Sarebbe bello - chiude l’intervista - se lui ( Berlusconi, ndr) si fosse interessato alla situazione mia e di Chiara chiedendoci almeno scusa, perché ci ha coinvolte in una situazione che ci ha distrutto la vita». La vicenda delle ragazze che frequentarono le serate nella villa di Berlusconi è stata ( e in parte ancora è) oggetto di vicende giudiziarie, politiche e soprattutto giornalistiche. Difficile non venire travolta da uno scandalo che ha messo sotto accusa non solo Berlusconi, ma le stesse ragazze e che ha avuto diverse sfumature moralistiche.

Oggi colpisce che quella vicenda, a pochi giorni dalle elezioni che rivedono protagonista Berlusconi, venga riproposta con tanto risalto dal Fatto quotidiano, che se lo ha fatto non è certo per attenzione alle battaglie delle donne. Se così fosse stato, avrebbe preferito dare visibilità alla vicenda di Cisterna: un caso che per la sua tragicità e le sue implicazioni ( i diversi segnali lanciati dalla donna per proteggersi dal marito violento) merita il massimo dell’attenzione. Viene il sospetto che tanto risalto abbia un’altra implicazione: quella del voyeurismo, dell’interesse scandalistico e della battaglia politica condotta con altri mezzi. Asia Argento sta conducendo una sua battaglia legittima contro le molestie. Ma il rischio di cedere ad altre spinte, come quella moralista o voyeuristica, è molto forte. Questa intervista lo dimostra.