"Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l'amore viene il campanello suonerà!". Fuori c'erano le molotov, l'amore libero e l'impegno ma lei,  Orietta Berti, "l'usignolo di Cavriago",  dal palco di "Un disco per l'estate" (edizione 1970) cinguettava il disimpegno avvertendo quegli scapestrati che sognavano l'assalto al cielo: "Mi sembra di sentire mio fratello che aveva un grattacielo nel Perù, voleva arrivare fino in cielo e il grattacielo adesso non l'ha più". Ma a distanza di 45 anni Orietta Berti ha scoperto l'impegno e la passione per la politica. E per Di Maio che se ha un difetto è quello di "essere troppo  bello" ha detto alla radio. "E quando una persona è troppo bella - ha continuato saggia e materna - non è tanto credibile quando parla. Io lho visto di persona, ha dei bellissimi lineamenti e delle belle mani, poi labbronzatura non ne parliamo. E non è basso...". Poi l'annuncio finale: "Voglio dare il voto al mio amico Grillo. Ci vuole cambiamento. Io, senza voler fare politica, dico che queste persone mi piacciono, perché sono oneste, si accontentano di quel che prendono». Il tutto riferito dai microfoni di Radio Rai della trasmissione "Un giorno da pecora". [embed]https://www.youtube.com/watch?v=mlBNL_pLuHc[/embed] E nel giro di qualche ora la povera Berti si è presa gli strali di Michele Anzaldi, il quale, avendo molto tempo libero, ha segnalato la sconcertante confessione di Orietta all'AgCom: "Dura lex sed lex - ha dichiarato con tono grave e pensoso, Anzaldi". E poi: "Orietta Berti può votare per chi vuole ma la Rai non può diventare il megafono delle dichiarazioni di voto pro M5s, perché la pagano tutti i cittadini e non solo gli elettori M5s". E dire che 40 anni prima la povera Berti era accusata del contrario: "Ma cosa vuole da me tutta questa gente che non fa altro che denigrarmi? E' colpa mia se c'è una buona parte del pubblico che nutre della simpatia per me? Ognuno deve fare quello che sa e che può fare. Non sono un'artista impegnata e non ci tengo ad esserlo. Di artisti impegnati ce n'è già un bel mucchio, mi pare", disse replicando alle accuse di Patty Pravo. Ma oggi a difendere la pasionaria di Cavriago di è sceso in campo il bel Di Maio: "Orietta non si tocca, il Pd smetta di censurarla!", ha detto fiero e abbronzato.