Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Candreva, Florenzi, Jorginho, Parolo, Darmian, Immobile e Gabbiadini. Molto probabilmente a questi undici giocatori tutta la nazione affiderà la speranza di andare ai mondiali di calcio, in Russia nel 2018. Sta per scoccare l'ora X, le 20.45 di stasera lunedì 13 novembre, con l'Italia chiamata a rimontare la Svezia, vittoriosa nella partita d'andata per 1-0. Una missione difficile, non impossibile, ma il pessimismo si continua a insinuare tra i tifosi azzurri come l'acqua nella crepa di un muro. I processi al ct Ventura, però, è bene rimandarli quando tutto sarà finito, nel bene o nel male.Per adesso dobbiamo concentrarci su questa partita e su un avversario che si può certamente battere. I limiti della Svezia, squadra quadrata, molto fisica e poco più, sono apparsi evidenti nella prima partita. Se l'Italia avesse giocato sfruttando le qualità di alcuni suoi uomini, il fraseggio nello stretto e la velocità, probabilmente avrebbe vinto anche a Solna. E invece gli azzurri si sono intestarditi a giocare con cross e palloni lunghi, proprio come la Svezia ha voluto. Il risultato di 0-0 difficilmente si sarebbe schiodato se non per una casualità, una sfortunata deviazione di De Rossi sull'unico tiro in porta dei gialloblù.Questa sera la musica dovrà essere diversa e sono stati in tanti a suggerire al ct di cambiare le carte in tavola e dunque di cambiare modulo, adattandolo alle qualità di chi è più in forma e di chi dà più garanzie. Ventura invece proseguirà con il suo 3-5-2, gettando nella mischia Jorginho e affidandosi in attacco a Gabbiadini, con il jolly Florenzi schierato questa volta nel ruolo di interno di centrocampo. Se le sue scelte saranno giuste o meno lo sapremo tra qualche ora.Di sicuro nessuno vuole immaginare però un mondiale senza l'Italia. Specie i più giovani sono abituati a vedere sempre gli azzurri in campo nella manifestazione calcistica più importante del mondo. Eppure non è stato sempre così. L'Italia ha vinto in quattro occasioni i mondiali (l'ultima nel 2006 con Lippi in panchina), ma non ne ha giocati due. Gli azzurri hanno saltato infatti la prima edizione, quella giocata in Uruguay nel 1930. Un mondiale, se vogliamo, molto sudamericano: solo 4 le rappresentanti europee. L'Italia non andò in Uruguay probabilmente sia per motivi logistici (perché viaggiare non era così facile come ai giorni nostri) ma anche - almeno così pare - per un certo snobismo verso questo torneo da parte delle nazionali del vecchio continente. In ogni caso, è stata una nostra scelta non giocare. Nel 1958 invece non abbiamo partecipato per nostri demeriti, visto che la nostra nazionale non è stata in grado di superare un girone a tre di qualificazione insieme a Irlanda del Nord e Portogallo. L'Italia si è presentata all'ultima partita in testa alla classifica, ma ha perso a Belfast contro l'Irlanda del Nord per 2-1 (gol di Da Costa). Un match giocato a gennaio del 1958, dopo che a dicembre il match era stato rinviato per l'assenza della terna arbitrale. In Svezia, dunque, ai mondiali ci andò l'Irlanda del Nord e a noi non rimase che leccarci le ferite, dando il via ovviamente ad un grande dibattito sui perché della crisi del calcio italiano. Esperienza che non vorremmo ripetere da domani mattina in poi...