Filippo Penati, l’ex presidente della Provincia di Milano, l’ex portavoce di Bersani, l’ex “corrotto” del Pd, è stato assolto in modo definitivo e completo dalla Corte d’appello, dopo essere stato assolto, circa un anno fa, in primo grado. È In- no- cen- te. Punto. E’ successo ieri.

Ottaviano Del Turco è stato assolto in modo definitivo dall’accusa di associazione a delinquere, per la storia della ' Sanitopoli' abruzzese. Del Turco, ex numero due della Cgil ai tempi di Lama, ex segretario del Psi, ex presidente della regione Abruzzo, ex galeotto in servizio nel carcere di Sulmona e poi ai domiciliari. È successo l’altro ieri. ( E sempre l’altroieri, tra l’altro, sono stati assolti anche l’ex capo di Fastweb, Silvio Scaglia, e vari altri dirigenti, tra i quali Mario Rossetti, autore di un libro molto bello sulle sue vicende carcerarie, intitolato “Io non avevo l’avvocato”. Anche loro innocenti, assolutamente e completamente innocenti). Ri- assolto pure Penati La debacle dei Pm

Torniamo a ieri. Sono stati prosciolti due ex sindaci di Roma, e cioè Ignazio Marino e Gianni Alemanno. Marino in seguito alle accuse contro di lui, ingiuste, era stato costretto a dimettersi. Anche il suo partito lo aveva abbandonato. Al suo posto era stata eletta Virginia Raggi, e il centro- sinistra era stato sloggiato da palazzo Marino. Ieri il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio per Virginia Raggi, la quale probabilmente sarà prosciolta o assolta nel giro di massimo un paio d’anni. Speriamo che nel frattempo non la costringano a dimettersi.

Qualche giorno fa era stato assolto l’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, Pd, il quale un paio d’anni prima era stato arrestato e scacciato dal Municipio. Si rivotò e vinse il centrodestra. Ora sappiamo che anche Orsoni era innocente.

Se andiamo ancora indietro di qualche giorno troviamo l’assoluzione di Clemente Mastella, democristiano doc. Fu accusato di varie orrenderie e corruzioni assieme alla moglie nel 2008, si dimise da ministro della Giustizia, cadde il governo, iniziarono, lente lente, le indagini, poi concluse con la certezza che Mastella, e sua moglie, erano e restano innocenti. Come Orsoni, come Marino, come Alemanno, come Del Turco, come Scaglia, come Rossetti, come Penati...

Sospendiamo l’elenco. Ci siamo limitati alle ultime due settimane e ai nomi più celebri. Poi ci sono tanti amministratori locali, meno noti, che hanno visto i sorci verdi prima di essere assolti. Ne parleremo un’altra volta.

L’elenco dei “vip” scagionati in questi quindici giorni comunque è impressionante. Ci parla di persone ingiustamente “demolite” e alcune anche incarcerate. Che hanno visto stroncata la propria carriera politica, senza nessuna possibilità di riprenderla e senza nessun risarcimento. E ci parla anche di vistose manipolazioni dei rapporti di potere, e cioè del rovesciamento di giunte e maggioranze e governi da parte dei Pm. Questi casi che abbiamo snocciolato sono quasi tutti di amministrazioni di centrosinistra passate al centrodestra. Ma nella storia recente d’Italia ci sono molti esempi anche di segno contrario. A partire da uno o due governi Berlusconi mandati a gambe all’aria dai giudici ( e dai giornali).

Filippo Penati, l’ultimo degli assolti, nell’intervista che pubblichiamo a pagina 7, mostra un atteggiamento incredibilmente sereno. Va a suo merito, ci dice qualcosa della sua tempra morale. Penati spiega che lui ha cambiato vita, che non intende tornare alla politica, che non è detto che questo sia un danno, che dalla sua dolorosissima vicenda ha imparato a stimare ancora di più la magistratura italiana ( quel famoso giudice che in genere sta a Berlino...), e poi osserva che i danni maggiori, a lui, li ha procurati la stampa, cioè un sistema d’informazione feroce e disonesto, che semina vittime e non le risarcisce mai.

In parte, sicuramente ha ragione. La magistratura sta dimostrando di avere al suo interno delle componenti forti e sane, che riescono a riparare agli errori di altre parti di magistratura.

Penati ha avuto la fortuna di non finire in prigione, come altri suoi colleghi, e non ha sentito, grazie a Dio, il pianto sfrenato di un suo nipotino, come è successo a Ottaviano Del Turco.

Non sono del tutto convinto che la magistratura possa essere assolta per le ingiustizie che abbiamo appena raccontato. C’è un numero ridotto ma significativo di Pm che usano il proprio potere – il proprio enorme potere – con grande leggerezza. E non solo nei casi che riguardano i potenti. Del resto non lo dico io, abbiamo nei giorni scorsi riferito delle critiche - più diplomatiche, ma non molto diverse da queste – mosse dal Pg di Roma, Giovanni Salvi, al modo di lavorare approssimativo di molti Pm ( e Giovanni Salvi, magistrato autorevolissimo, non è che possa essere proprio considerato un leader del garantismo...).

E prima ancora di Salvi lo dicono i dati. I quali sono molto chiari. Se sommiamo le assoluzioni in primo grado e le assoluzioni in appello dopo una condanna in primo grado, scopriamo che la maggioranza assoluta dei processi - tra primo e secondo grado – si conclude con l’assoluzione dell’imputato. Molti di questi imputati subiscono un danno irreversibile – morale ed economico e di carriera. Ogni giorno – dicono sempre le statistiche – tre persone innocenti entrano in carcere e ne escono dopo parecchie settimane o mesi ( se tutto va bene). È un problema o no? Quando si discute sull’efficienza della Giustizia è giusto tenere conto di queste disfunzioni, o dobbiamo parlare di disfunzioni solo quando scatta la prescrizione?

Dopodiché, la questione che pone Penati è sacrosanta. La responsabilità della stampa e dell’informazione è spaventosa. Volete andare a controllare quanti giornali ieri hanno messo in prima pagina l’assoluzione di Del Turco dalla accusa di essere stato il capo di una associazione di delinquenti? Due o tre. E senza grandi titoli. Volete andare a vedere quanto giornali misero in prima pagina, a caratteri di scatola, il suo arresto? Ve lo dico io: tutti.

Vediamo domani quanti giornali metteranno in prima pagina Penati. Non credo molti. Non è la prima volta che denunciamo il degrado dell’informazione. State tranquilli: purtroppo non sarà l’ultima.