Dal primo ottobre, le buste paga dei detenuti lavoratori saranno finalmente adeguate agli standard del cosiddetto “mondo libero”. «Il recupero sociale dei reclusi è il primo passo», aveva detto proprio sulle pagine de Il Dubbio il capo del Dap Santi Consolo. E il recupero passa anche attraverso il lavoro, possibilmente, retribuito equamente. Detto, fatto. Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha emanato delle disposizioni che stabiliscono come dal primo di ottobre, i parametri delle “mer- saranno aggiornati con un aumento di quello precedentemente percepito. Vale a dire che un detenuto che lavora in carcere percepirà un salario medio di circa 7 euro all’ora, a cui si aggiunge, a seconda dei casi, tredicesima e quattordicesima. La “mercede” è una terminologia dell’ordinamento penitenziario che riguarda la retribuzione. Infatti, l’articolo 22, prevede che «le mercedi per ciascuna categoria di lavoranti sono equitativamente stabilite in relazione alla quantità e qualità del lavoro effettivamente prestato alla organizzazione e al tipo del lavoro del detenuto in misura non inferiore ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi di lavoro». Un articolo dell’ordinamento penitenziario, in realtà, mai rispettato.

Fino ad oggi, ogni ora, al lordo, un addetto ai servizi vari di istituto guadagna da 3,38 a 3,71 euro; il muratore, imbianchino, idraulico, elettricista tra i 3,62 e i 4,03 euro; i lavoratori agricoli tra i 3,98 euro e 3,48; i metalmeccanici tra i 3,44 e i 3,77 euro; chi opera nel settore tessile tra i 3,30 e i 3,78 euro; i calzolai guadagnano tra i 3,05 e i 3,95 euro; i falegnami tra i 3,69 e i 4,13 euro. Per capire ancora meglio la questione salariale dei detenuti, prendiamo ad esempio un dossier del periodico del carcere milanese Carte bollate risalente al 2015. In un passaggio scrive che “la retribuzione dei lavoratori carcerati con mansioni amministrative, dall’estate 2015, mediamente, il salario di un addetto alle pulizie, è passato da 220 euro netti mensicedi” li a circa 150 euro. I carcerati che fanno pulizie e distribuzione cibo guadagnano 167,91 euro; gli addetti agli uffici spese 152,78 euro; gli addetti alle tabelle spese 205, 59 euro. Questo, per 25 giorni lavorativi e 75 ore complessive al mese”. Il Dap ha voluto metterci mano e riportare le buste paga a livelli accettabili. Si tratta di un primo passo verso il discorso lavorativo che offre un percorso di riabilitazione. Un percorso molto valorizzato durante gli stati generali per l’esecuzione penale e che presto, si spera, potrà concretizzarsi attraverso i decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario.