Mancanza di attività lavorative, problemi di convivenza tra italiani e l’alto numero di stranieri ( il 52% del totale), carenza di organico della polizia penitenziaria. Sono questi i problemi riscontrati sabato scorso da una delegazione di Radicali Italiani composta da Alessia Minieri e Stefano Bilotti che ha accompagnato il senatore Luis Alberto Orellana in visita presso la casa di reclusione di Vigevano, teatro alcune settimane fa di una violenta rissa tra un gruppo di detenuti italiani e magrebini, a seguito della quale sono stati disposti trasferimenti e sanzioni disciplinari. I radicali denunciano che la mancanza di accordi bilaterali con i Paesi del nord Africa influisce negativamente: spesso, ad esempio, le ambasciate nazionali non riescono a verificare i numeri di telefono indicati dai detenuti stranieri.

I radicali italiani spiegano che ciò determina l’interruzione dei rapporti familiari e una condizione di isolamento che può sfociare in alterazioni dell’umore e degenerare fino a determinare l’insorgenza di patologie psichiche e di comportamenti aggressivi.

Nell’arco di un anno, infatti, nell’istituto vigevanese sono stati registrati 131 atti di autolesionismo, 21 ferimenti, 17 aggressioni e un tentativo di suicidio. Un’altra problematica riscontrata dalla delegazione riguarda il trattamento della tossicodipendenza: un terzo dei detenuti è affetto da disturbi legati alla dipendenza da droghe - dato perfettamente allineato alla media nazionale - e il servizio garantito dal Sert è del tutto insufficiente. Per questo e altro ancora Radicali Italiani si appella al ministro Andrea Orlando e sollecita un immediato interessamento da parte del governo per l’ottenimento di fondi europei ( Feis; Hpyp; Fse) destinati alla ristrutturazione e alla implementazione di misure di rilancio delle carceri, nonché alla formazione e alla salute dei detenuti, come disposto dalla commissaria europea con delega alla giustizia, Vera Jourová, all’interno della comunicazione del 27 aprile 2016.