"Il Pd non è il nemico. Se lavori su quello che divide sei condannato a perdere". Parole e musica di Giuliano Pisapia, il leader di Campo progressista che sta provando a federare il centrosinistra.  In un'intervista a Repubblica, Pisapiac definisce "assurda e irreale" la polemica sul suo abbraccio, alla Festa dell'Unità di Milano, con Elena Boschi, da parte di settori di Mdp e Articolo 1. "Campo progressista - sottolinea l'ex sindaco di Milano - è nato con l'obiettivo di contribuire, insieme ad altri, alla costruzione di un nuovo centrosinistra (o sinistracentro) radicalmente in discontinuità con le politiche degli ultimi anni" e il prossimo governo deve dare "risposte concrete alle sfide difficili che abbiamo davanti: le diseguaglianze, il lavoro, la lotta alle povertà, le politiche ambientali, il confronto, non lo scontro, con le forze sindacali e i corpi intermedi. E credo che gli avversari stiano da un'altra parte, non da questa parte del campo". Quindi "il popolo del Pd non sarà mai mio nemico, ma con l'attuale Pd che si ritiene autosufficiente e con un sistema elettorale proporzionale alle elezioni, è evidente che ci sarà competizione". Pisapia si dice non interessato a "un partitino del 3 o 4% piuttosto che a un cartello elettorale che si divide il giorno in cui si dovranno affrontare le grandi sfide. Purtroppo c'è chi ha la memoria troppo corta e dimentica il fallimento della lista Arcobaleno". Sull'abbraccio col sottosegretario ribatte: "Ho salutato e abbracciato Boschi così come ho abbracciato centinaia di persone e sorriso non so per quante foto. Continuerò ad andare alle feste dell'Unità così come andrò alla festa di Legambiente, ai dibattiti con la Cgil, alle riunioni delle Officine delle idee, agli incontri organizzati dalla sinistra e dal centrosinistra". Per quanto riguarda infine la sua candidatura, il leader di Cp ribadisce: "Sento il peso di aver sollevato delle speranze ma sono e mi sento fino in fondo un uomo libero e coerente. Non è importante il mio destino personale".