Si conclude oggi il sesto Congresso giuridico distrettuale, organizzato a Riva del Garda dagli ordini degli avvocati di Rovereto, Trento e Bolzano con il patrocinio del Consiglio Nazionale Forense e dell’Unione Triveneta. L’evento si è aperto giovedì 25 maggio con la lectio magistralis sui diritti umani, tenuta dall’avvocato iraniano e premio Nobel per la Pace 2003 Shirin Ebadi, dal titolo “Finché non saremo liberi”, intervistata dal direttore de Il Trentino, Alberto Faustini. A precederla, i tre presidenti dell’Ordine hanno rivolto il loro saluto agli oltre 650 iscritti presenti. Il presidente dell’Ordine di Rovereto, Mario Bondi, ha sottolineato l’importanza «della collaborazione tra gli ordini, senza la quale non sarebbe stato possibile raggiungere tutti i risultati di buona prassi giudiziaria nei fori Trentino Alto Adige». Elohim Rudolph Ramirez, presidente dell’Ordine di Bolzano, ha ribadito il fatto che «il successo di eventi come questo passa anche attraverso la presenza delle associazioni forensi, linfa dell’avvocatura.

Questo congresso si pone in ideale continuità rispetto ai precedenti e punta a raggiungere risultati ancora maggiori». Ad aprire ufficialmente il Congresso, il presidente dell’ordine degli avvocati di Trento, Andrea De Bertolini, ha ringraziato della loro presenza «tutti i vertici della nostra professione, una presenza che dimostra come lo sforzo organizzativo di questo evento abbia permesso di raccogliere il meglio dell’avvocatura qui a Riva del Garda. L’obiettivo, nell’aprire l’evento parlando di diritti umani, è quello di ribadire la differenza tra il fare l’avvocato e l’essere avvocato. Dobbiamo sentire l’orgoglio di indossare la toga e scoprire ogni giorno il valore sociale della nostra professione, baluardo dei diritti dei più deboli».

Nella giornata di ieri, i congressisti hanno partecipato alle nove sessioni di studio organizzate: procedura civile; diritto amministrativo; diritto penale ( sulla responsabilità amministrativa degli enti e l’omicidio stradale); diritto del lavoro (“Job act: due anni di applicazione”); processo telematico con un focus sulla prova informatica, in cui sono state messe a confronto le posizioni di avvocato, magistrato e consulente; deontologia, con un approfondimento curato dall’Unione Triveneta, in merito all’esercizio della professione tra crisi ed opportunità; pari opportunità, con “Leadership femminile nelle istituzioni, professioni e sport”; procedura penale, “Oltre il ragionevole dubbio”, con un approfondimento sulla criminalità grave e transnazionale e le indagini ad alto contenuto tecnologico. Infine, è stato organizzato un workshop sul progetto “Videontologia”, per la formazione deontologica.

Il congresso termina nella giornata di oggi con altre cinque sessioni di approfondimento sul diritto di famiglia; diritto civile; tecniche di redazione degli atti; nuove tecnologie e un laboratorio di teamworking, sul lavoro di gruppo negli studi legali e negli ordini.

Al congresso, che è diventato un appuntamento annuale di formazione tra i più partecipati in Italia, hanno preso parte avvocati provenienti da tutto il nord- est, nella cornice di Riva del Garda. I tre giorni di eventi formativi sono stati occasione di incontro per l’avvocatura, ma anche di confronto con docenti universitari e con esponenti della magistratura, intervenuti numerosi alle sessioni di approfondimento.

«Anche grazie alla preziosa presenza e testimonianza del premio Nobel Shirin Ebadi, questo congresso è il migliore fino ad ora organizzato e la nostra sfida è di spingerci ogni anno ancora oltre, per offrire ai congressisti stimoli sempre nuovi”, è stato l’augurio di De Bertolini.