Alfredo Romeo non beneficierà degli arresti domiciliari e deve restare in carcere. È il parere espresso dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi in merito alla richiesta di revoca dell'ordinanza di custodia cautelare avanzata dai difensori dell'imprenditore campano, arrestato il primo marzo scorso con l'accusa di corruzione per aver dato soldi (100mila euro dal 2014 al 2016) al dirigente Consip Marco Gasparri. Per la Procura di Roma, non è mutato di una virgola il quadro probatorio riferito a Romeo, considerato che l'imprenditore si è pure avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia, riportandosi a una memoria già nota all'autorità giudiziaria. Sull'istanza della difesa deve ora pronunciarsi il gip Gaspare Sturzo, che aveva firmato il provvedimento restrittivo.