Un violento incendio è scoppiato la notte appena trascorsa all'interno del "gran ghetto", la baraccopoli che si trova nelle campagne tra Foggia, San Severo e Rignano Garganico. Nell'incendio sono morti due cittadini del Mali di circa 30 anni. Le fiamme si sono sviluppate intorno all'una avvolgendo, in pochi minuti, quasi tutte le baracche realizzate in legno, plastica e cartone. Immediati i soccorsi anche perchè sul posto vi erano già alcune squadre dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della polizia che stanno presidiando il ghetto dopo lo sgombero parziale avvenuto due giorni fa. Alcuni nord africani, infatti, non vogliono abbandonare la baraccopoli e non è escluso che qualcuno, ieri notte, sia riuscito a entrare per dormire. Gli investigatori non escludono che possa essersi trattato di un incendio doloso, ipotesi avvalorata anche dai vigili del fuoco accorsi sul posto. Il ghetto, dopo lo sgombero, era sottoposto a controlli delle forze dell'ordine ma molto probabilmente molti ex ospiti sono riusciti a rientrare. Del resto è praticamente impossibile controllare tutti gli accessi visto che si tratta di una baraccopoli in aperta campagna. Si tratta di alcune masserie semidiroccate e di costruzioni di lamiera, cartone e legno che in inverno ospitano 4-500 migranti e che durante l'estate, nel periodo della raccolta del pomodoro, arrivano anche 1500-2000. Al momento dello sgombero, iniziato mercoledì scorso, si stima che nella baraccopoli vi fossero non meno di 250-300 persone. Sul posto la notte scorsa sono intervenute tre squadre dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Foggia oltre a carabinieri e agenti di polizia e non si esclude che l'incendio possa essere doloso. Nonostante il rapido intervento per i due cittadini del Mali però non c'è stato nulla da fare. Nel corso delle fasi dello sgombero della baraccopoli di due giorni fa non tutti i migranti avevano voluto abbandonare volontariamente la baraccopoli ed erano rimasti nei pressi della zona.