Mostrano i muscoli i governatori del Sud che si sono riuniti a Napoli per il convegno “Futuro 2020”. La convention è servita a fare il punto sulla gestione dei fondi europei, ma soprattutto a dimostrare quanto i presidenti di Regione facciano sul serio.

E seppure il governatore della Campania De Luca ha bollato come “velleità” ogni ipotesi di istituire una Lega del Sud, così come il presidente della Calabria Oliverio ha spiegato che un progetto simile non serve al Sud, tutti sono stati uniti su un punto: occorre fare squadra. E il solito Emiliano ha sfruttato l’occasione per criticare aspramente il master plan per il Sud e l’operato del governo che è toccato difendere al ministro per la Coesione De Vincenti. Si conferma in pieno, anche alla prima occasione ufficiale, la trama politica che sui territori sta lavorando ai fianchi la leadership di Renzi. E se qualcuno, come il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha innescato la battaglia interna sfidando Renzi sul terreno del congresso e della legittimità della leadership, altri hanno cominciato ad allontanarsi in maniera più soft, ma non meno decisa. E’ il caso, ad esempio, del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta che con l’avvio di “Riparte Sicilia” ha fatto imbufalire l’entourage del segretario nazionale.

Stesso copione in Campania dove Vincenzo De Luca, proprio in questi giorni, sta tenendo a battesimo “Campania Libera”, dopo il durissimo scontro avuto con il governo nazionale in tema di sanità. Analoga la situazione del governatore della Calabria Oliverio, ex bersaniano convertitosi al renzismo sul finire della campagna referendaria ma senza troppa convinzione. Anche lui aspirava, e aspira, alla carica di commissario della sanità e insieme ai suoi ha dato il via alla creazione di un’area autonoma, ancora senza un nome, per ricavarsi uno spazio nuovo all’interno del partito e rafforzare l’interlocuzione dei suoi con il governo e con i vertici democrat. E a Roma sembra che si siano accorti di questi movimenti. Tanto che, proprio in questi giorni, i senatori del Pd hanno proceduto a ritirare l’emendamento sulla sanità inserito nel mille proroghe che riproponeva l’incompatibilità tra la carica di governatore e quella di commissario per il piano di rientro dal debito sanitario.

Un primo successo per la corrente dei governatori del Sud, secondo alcuni.