La Corte d'Appello del Nono Circuito giudiziario degli Stati Uniti, con sede a San Francisco, ha confermato la sospensione del bando imposto dal presidente americano Donald Trump, all'immigrazione da sette paesi a popolazione in prevalenza musulmana. I tre giudici della Corte d'Appello del Nono Circuito hanno così deciso, all'unanimità, di respingere la richiesta dell'amministrazione Usa di ripristinare il bando sospeso da James Robart, giudice della corte del distretto occidentale di Seattle, dopo il ricorso presentato dagli stati di Washington e Minnesota. Il governo non è riuscito a dimostrate come in assenza del bando possano essere causati "danni irreparabili", si legge nella spiegazione del verdetto in cui si ritiene il decreto non necessario.   [caption id="attachment_34377" align="alignnone" width="541"] The James R. Browning U.S. Court of Appeals Building, home of the 9th U.S. Circuit Court of Appeals, is pictured in San Francisco, California February 7, 2017. REUTERS/Noah Berger La Corte d'appello federale a San Francisco[/caption]   Immediata la reazione del tycoon: "Siete degli irresponsabili, ci vediamo in tribunale. È in gioco la sicurezza della nostra nazione", ha twittato immediatamente dopo il verdetto dei giudici. Il presidente aveva già dichiarato, dopo il primo stop al suo ordine esecutivo, di essere pronto a portate il caso fino alla Corte suprema. Secondo quanto riferito dalla Cnn, dopo il verdetto della Corte d'Appello, il presidente si è affacciato nella sala stampa della Casa Bianca definendo "una decisione politica" quella dei giudici e ostentando sicurezza sul fatto che alla fine sarà il governo ad avere la meglio "facilmente". L'ordine esecutivo firmato da Donald Trump lo scorso 27 gennaio vietava l'immigrazione in Usa ai cittadini provenienti da Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen e bloccava per 120 giorni l'accoglienza di tutti i rifugiati tranne quelli siriani per i quali il bando risultava a tempo indefinito.