Il governo italiano sospetterebbe le autorità russe di essere dietro un prolungato tentativo di hackeraggio nei confronti dell'allora ministro degli esteri Paolo Gentiloni. Lo scrive il quotidiano britannico The Guardian secondo cui "elementi del governo italiano confermano che l'attacco ha avuto luogo la scorsa primavera ed è durato più di quattro mesi, senza però riuscire a penetrare il sistema protetto usato per le comunicazioni delicate". Gentiloni non sarebbe stato colpito dall'offensiva, anche perché "secondo i funzionari italiani non usava le email". Il malware, in compenso, avrebbe avuto successo con gli uffici distaccati, come le ambasciate, o quei funzionari chiamati ad informare Roma dopo incontri fuori dai loro uffici con esponenti stranieri. Ad ogni modo le informazioni di maggiore delicatezza sarebbero state protette dai sistemi italiani. Della questione, aggiunge The Guardian, si sta occupando la procura della Repubblica di Roma. Il governo italiano non sembra intenzionato ad aprire una crisi diplomatica e non punta direttamente l'indice contro il Cremlino, anche se altre fonti citate dal giornale parlano esplicitamente di un coinvolgimento probabile della Russia. "Non si sono verificati attacchi contro il livello protetto", riferiscono le fonti citate dal Guardian, "pertanto le informazioni delicate e sensibili che sono normalmente condivise su questa rete il cui accesso è ristretto da un codice non è mai stata attaccata o è stata parte dell'attacco". Ad ogni modo il ministero degli esteri ha provveduto da allora "cambiare l'architettura" del sistema on line adottando nuove misure per la protezione dei dati. Aggiunge il quotidiano: "Se in effetti si trattasse di un attacco russo all'Italia si tratterebbe di una mossa contro un paese generalmente considerato poco ostile al Cremlino rispetto a paesi europei come la Germania e la Gran Bretagna". Inoltre "queste notizie potrebbero alimentare le preoccupazioni per eventuali interferenze russe sulle prossime elezioni politiche italiane, che potrebbero tenersi già a giugno". Mosca dal canto suo smentisce ogni coinvolgimento:"Non ci sono fatti che provano questa affermazione", afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, rispondendo a una domanda dell'Ansa su WhatsApp. "Si tratta della solita opera di disinformazione", ma se l'Italia ha dati concreti "siamo pronti a collaborare" ha detto  il ministero degli esteri russo.