Ora la lista di proscrizione dei giornalisti è scritta in calce, con tanto di nomi e cognomi e lettera motivazionale. "Oggi ho consegnato al presidente dell'Ordine dei giornalisti la lettera che trovate qui sotto. La campagna diffamatoria nei confronti del MoVimento 5 Stelle deve finire". Lo annuncia il vicepresidente M5S della Camera, Luigi Di Maio su facebook. "Vi chiedo di reagire. Dobbiamo raccontare a tutti i nostri successi ottenuti nelle città che governiamo. Nel video vi racconto un pò di cose e vi segnalo alcuni appuntamenti imminenti. Per favore guardate fino alla fine e diffondete questo video! È tempo di reagire!", aggiunge. Questa la Lettera al Presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino: "Gentile Presidente, la libertà di stampa è un valore irrinunciabile per ogni Paese democratico. Ma altrettanto irrinunciabile è il rispetto della verità a cui ogni giornalista, per deontologia ed etica professionale, dovrebbe attenersi. In questi giorni abbiamo assistito a uno spettacolo indegno da parte di certa stampa, che ha usato la vicenda di una polizza a vita intestata a Salvatore Romeo, e il cui vero beneficiario è lui stesso tranne nell'ipotesi estremamente improbabile della sua morte, per infangare e colpire in maniera brutale la sindaca Virginia Raggi e l'intero Movimento 5 Stelle. L'operazione di discredito nei confronti della Raggi è iniziata ben prima che il Movimento 5 Stelle vincesse le elezioni a Roma: lo sapevamo ed eravamo preparati a questo, ma oggi si è toccato un limite che è nostro dovere denunciare". Ecco le firme dei giornalisti sgraditi: Emiliano Fittipaldi (L’Espresso), Fiorenza Sarzanini e Ilaria Sacchettoni (Corriere della Sera), Carlo Bonini (La Repubblica), Alessandro Sallusti (Il Giornale), Elena Polidori (QN-Carlino-Nazione-Giorno), Valentina Errante e Sara Menafra (Il Messaggero), Edoardo Izzo (La Stampa). "Da osservatore attento avrà seguito la vicenda sulla polizza e saprà che la Raggi non ha mai preso un soldo; che appresa dai magistrati la notizia della polizza, ha immediatamente richiesto che il suo nome venisse rimosso dal documento; che la Procura stessa ha precisato che nella vicenda non si ipotizza alcun reato e che la polizza non è da considerarsi uno strumento di corruzione", prosegue Di Maio. "Su gran parte dei Tg e dei giornali usciti il 3, il 4 e il 5 febbraio, però, gli italiani hanno letto un'altra storia, costruita non su fatti documentabili, ma su menzogne e notizie letteralmente inventate. E anche quando la Procura è intervenuta per ristabilire la verità, i giornali hanno continuato con le ipotesi, i sospetti, i dubbi e le insinuazioni. Nessuno sino ad oggi ha chiesto scusa nè a Virginia Raggi, nè al Movimento 5 Stelle, nè ai lettori. Lei Presidente mi invita a non generalizzare un'intera categoria, ma a segnalarle i casi di comportamenti deontologicamente scorretti. Eccoli qui di seguito, con nomi e cognomi. Giudichi Lei se questa è informazione", scrive ancora, per poi mettere a punto l'elenco di cui sopra.