Non ci sarà alcuna modifica sul passaggio del ddl penale “sgradito” all’Associazione magistrati, ovvero la norma che rende obbligatoria l’avocazione da parte della Procura generale qualora il pm non decida in tre mesi se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione. E al momento non pare in vista neppure l’intervento sulle pensioni reclamato dalle toghe e alla base delle iniziative di protesta approvate sabato scorso.

C’è una frase del ministro della Giustizia Andrea Orlando che aveva messo in allarme l’Unione Camere penali: «Non posso che ribadire la disponibilità al dialogo con l’Anm» anche per evitare «che sulle inaugurazioni degli anni giudiziari si scarichino tensio- ni, che, se possibile, vogliamo risolvere diversamente». Sembra un’apertura all’incontro pure sollecitato da alcune correnti, più che un modo per anticiparne gli esiti. Ma l’Ucpi, appunto, si è portata un po’ avanti e con una nota diffusa domenica ha alzato la guardia: «Ci chiediamo quali siano le ‘ altre’ richieste di Anm, oltre quella che formalmente giustifica la clamorosa protesta, sulle quali il ministro Orlando dice essere in atto una opportuna “riflessione”: è forse proprio su quell’articolo 18 del ddl sulla giustizia che si giocano i destini della riforma?». Il quesito dei penalisti allude appunto alla norma sulle avocazioni obbligatorie. Ma da quanto si apprende, il ministro non avrebbe alcuna intenzione di modificare quella previsione, scivolata nel frattempo dall’articolo 18 al meno evocativo articolo 17 del ddl penale. Si tratta d’altronde di una norma che viene incontro solo in parte alle richieste avanzate dall’avvocatura su una maggiore certezza dei tempi nelle indagini. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, non sarebbe in programma neppure l’invocato ( dalla magistratura) innalzamento a 72 anni dell’età pensionabile per tutti i giudici. È in arrivo invece l’emendamento che riporta a tre anni il tempo minimo di attesa prima di poter chiedere il trasferimento per i magistrati di prima nomina già entrati in servizio. Sul fronte pensioni via Arenula pare ritenere impraticabile una modifica che riguardi solo le toghe, considerato che l’abbassamento del limite da 75 a 70 anni stabilito nel 2014 aveva riguardato anche altre figure apicali della pubblica amministrazione. Resterà in ogni caso la possibilità di un confronto, tra guardasigilli e Anm, i cui margini sembrano però sempre più stretti, visto anche l’orizzonte limitato della legislatura.