Per uscire dall’impasse Virginia Raggi si affida a due figure esterne al Movimento 5 stelle: Luca Bergamo e Pinuccia Montanari.

Il primo prenderà il posto di Daniele Frongia come vicesindaco, la seconda occuperà la poltrona che fu di Paola Muraro come assessora all’Ambiente. Sul curriculum di entrambi, però, nemmeno un’ombra di militanza pentastellata. Bergamo, fino a ieri titolare della Cultura capitolina, ha un passato politico tutto targato centrosinistra. Ottimo amico di Francesco Rutelli, ha collaborato con l’ex sindaco a partire dal 1994, anno in cui sbarca in Campidoglio come consulente per le Risorse umane, fino a diventare responsabile delle Politiche giovanili. Chiusa l’esperienza amministrativa romana, viene poi chiamato da Giovanna Melandri, allora ministra per le Politiche giovanili, a guidare l’Agenzia nazionale per i giovani. Le frequentazioni a sinistra continuano fino a pochi mesi fa.

Prima delle elezioni Comunali, infatti, Bergamo è tra gli animatori di Contaci, associazione nata in ambienti “dem” «per dare voce e organizzazione a una visione della società che la sinistra politica nel suo insieme non è stata capace di concepire e rappresentare». Da oggi sarà il braccio destro di Virginia Raggi.

Un passato progressista anche per Pinuccia Montanari, la nuova titolare dell’Ambiente. Ex assessora dei Verdi a Reggio Emilia e Genova, il nuovo membro di Giunta vanta ottimi rapporti con Beppe Grillo. «È un grande onore accettare questa sfida per portare Roma, la Capitale d’Italia, verso la dimensione di una città sempre più “Zero Waste”», ha commentato a caldo Montanari che dice di essere già in sintonia con la sindaca Raggi: «È un’amministratrice forte e attenta e sono orgogliosa di lavorare con lei».

Eppure, riempire le due caselli vacanti è stata impresa tutt’altro che semplice. Dopo gli arresti e le dimissioni, attorno a Virginia Raggi c’era un fuggi fuggi generale. In pochi sembravano disposti a finire nel tritacarne mediatico in nome di un’amministrazione che potrebbe comunque avere le ore contate in caso di avviso di garanzia alla sindaca. Persino Massimo Colomban, l’uomo scelto da Davide Casaleggio per “commissariare” la sindaca, si era sfilato.

Come vice, Raggi avrebbe preferito Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio con un passato nel Pd subentrato a Marcello Minenna. Ma sul titolare dei Conti è arrivato il veto dallo Staff: non rappresenta la discontinuità richiesta dai vertici.

E a sottolineare la difficoltà nell’individuazione di nuovi volti era intervenuto nel primo pomeriggio anche il senatore ortodosso Nicola Morra, tra i veterani consultati da Beppe Grillo nel bel mezzo della bufera romana. «È un momento in cui si deve essere il più possibile chiari», ha scritto su Facebook, «non c’è nulla da guadagnarci se non sacrificio e lavoro. Astenersi da perditempo ed opportunisti».

E per evitare di perdere altro tempo, l’assemblea di maggioranza si è fatta trovare pronta: in un’ora due nomine.

Anche perché la notizia dell’arresto di Raffaele Marra ha fatto il giro del mondo, attirando le attenzioni della stampa estera sul Movimento 5 stelle. «Il caos nella città di Roma smaschera il populismo di Grillo», titola il quotidiano spagnolo La Vanguardia. L’articolo parla di «fiasco di Roma» che ha «danneggiato la credibilità del Movimento sulla sua capacità di gestione politica». Durissimo, poi, il francese Le Monde: «Il M5S, che ha fatto il suo cavallo di battaglia l’onestà, si trova di fronte le sue contraddizioni.

L’amministrazione della Capitale è stata la vetrina perfetta del Movimento ma, invece, Roma continua ad offrire lo spettacolo di un’improvvisazione travolgente con un mix di dilettantismo, o peggio, di affarismo». Di colpo all’immagine pentastellata parla anche il Guardian, secondo cui «lo slancio acquisito dalla vittoria a Roma potrebbe essere diminuito dal caos che ha travolto l’amministrazione Raggi a Roma, sollecitando le domande circa la capacità del partito di governare proprio mentre sta spingendo per le elezioni anticipate». Il rischio per la sindaca è che a breve arrivino novità dal fronte delle indagini.