Il discusso leader xenofobo della destra olandese Geert Wilders è stato condannato per incitamento alla discriminazione da un tribunale di Schipol, che però non gli ha inflitto alcuna pena.

Il capo del Partito per la libertà PVV, gran favorito alle elezioni del prossimo marzo, è stato invece assolto per insufficienza di prove dalla più grave accusa di istigazione all’odio razziale. Il processo era partito in seguito alle oltre 6mila denunce presentate da musulmani residenti in Olanda, per un comizio tenuto all’Aja nel 2014 dopo le elezioni amministrtative, durante il quale Wilders chiese alla folla se volesse « meno marocchini nella loro città e in Olanda » . Wilders, che non era presente in aula, ha fatto già sapere che ricorrerà contro la condanna.

Il presidente del tribunale di Schiphol, Hendrik Steenhuis, ha spiegato che le dichiarazioni di Wilders furono «avvilenti e offensive» nei confronti dei marocchini residenti in Olanda, ma non gli ha inflitto neppure la multa da 5mila euro che era stata sollecitata dal pm in quanto per un deputato eletto dal popolo la condanna penale è già una punizione sufficiente. «La libertà di espressione può essere limitata, ha dichiarato Steenhuis rispondendo alle critiche di Wilders, «per esempio per proteggere i diritti e le libertà degli altri, come in questo caso». Il 53enne leader dell’estrema destra in un tweet ha definito «follia» questa condanna e ora i suoi legali hanno 14 giorni per chiedere un giudizio d’appello che potrebbe trascinarsi fino alle elezioni del 15 marzo, offrendo a Wilders una preziosa ribalta in piena campagna elettorale. Nel comizio incriminato, alla folla che urlava sì alla sua domanda se volessero meno marocchini in Olanda, il leader dell’estrema destra aveva assicurato: «Ce ne occuperemo». Nell’udienza del 23 novembre aveva spiegato che non voleva promuovere un genocidio ma solo riferirsi alla piattaforma del suo partito che prevede un blocco dell’immigrazione, l’espulsione degli immigrati con doppia cittadinanza che commettono reati e politiche di «rimpatri volontari». Nel 2011 Wilders era già stato assolto dall’accusa di aver paragonato l’Islam al nazismo e di aver chiesto la messa al bando del Corano.

«L’Olanda è diventata un paese malato, sono stato condannato perché ho posto domande sui marocchini» , ha commentato Wilders in un video, attaccando i giudici che hanno «ridotto la libertà di parola di milioni di olandesi. Il nostro partito è più forte che mai e continua a crescere ogni giorno» . «Milioni di olandesi sono stanchi del politicamente corretto» e dell’«élite multiculturale» che «ignora la gente comune», ha concluso.