L’EX MINISTRO DELL’INTERNO IN CARICA FINO ALLE PRESIDENZIALI DI APRILE

Imeccanismi di ricambio del premier in una repubblica presidenziale sono semplicissimi: decide il presidente, da solo. Così tra le dimissioni di Emmanuel Valls, che ha deciso di lanciarsi nell’avventura delle primarie socialiste e l’insediamento dell’ex ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve sono passate appena poche ore. Il nuovo primo ministro traghetterà la Francia verso le elezioni di aprile, cinque mesi, il mandato più breve nella storia della Quinta repubblica. D’altra parte Cazeneuve è l’uomo ideale per gestire questo passaggio delicato che attende il Paese con una campgana elettorale che si annuncia brutta, sporca e cattiva. Discreto, modesto, silenazioso, dotato di estremo autocontrollo, Cazeneuve è cresciuto all’ombra di Laurent Fabius, esponente dell’ala moderata del partito socialista, ma ha conquistato il presidente Hollande con il suo rigore « e il suo senso dell’umorismo » , scriveva ieri il quotidiano economico Les Echo Entrato al governo come ministro degli Affari Europei, poi del Bilancio, è l’uomo delle sfide. Descritto allora dall’Huffington Post come « avvocato affabile dal viso tondo » e « dalle formule precise » , prende in mano il ministero del Bilancio fino allora in mano a Jérôme Cahuzac e successivamente si installa Place Beauveau, al ministero dell’Interno, dopo il passaggio di due ministri super- mediatici e presenti, Nicolas Sarkozy ( 2002- 2004 poi 2005- 2007) e Manuel Valls ( 2012- 2014). Viene messo all’Interno senza essere grande conoscitore delle cose di polizia, eppure, molto rapidamente eclissa il suo predecessore. Eppure - sottolinea sul sito RTL - non era semplice succedere all’Interno a un Manuel Valls che lì aveva costruito, come Sarkozy prima di lui, gran parte della sua popolarità. « Valls incarnava l’autorità attraverso l’energia. Cazeneuve aggiunge una forza tranquilla » . Dal gennaio 2015 e gli attentati a Charlie Hebdo, l’Hyper Cacher e gli attacchi del 13 novembre, è presente giorno e notte: davanti al Bataclan, poi a Saint- Denis durante il blitz delle forze dell’ordine, con l’espressione grave, per salutare la memoria delle vittime, cercare di confortare le loro famiglie, rendere conto del bilancio delle attività dei suoi uomini, sottolineando il loro impegno e il loro lavoro, parlando sempre con tono monocorde, stando attento sempre a pesare le parole malgrado lo stress e le notti insonni.

MANUEL VALLS SI DIMETTE PER LA SFIDA DELLE PRIMARIE SOCIALISTE. IL TIMONE IN MANO A UN GIURISTA MODERATO CHE ODIA

I RIFLETTORI

VICTOR CASTALDI