Contento per la vittoria del No, dove, dati alla mano, ribadisce di essere stato “ determinante”, ma anche con atteggiamento responsabile, molto riflessivo e guardingo Silvio Berlusconi al termine del vertice con i suoi a Arcore, fa stilare una nota in cui sembra seppellire l’epoca Renzi e si affida alla “ saggezza” di Sergio Mattarella. Berlusconi, dopo aver riunito i capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, le loro vice Mariastella Gelmini e Annamaria Bernini, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, Nunzia De Girolamo, presenti Gianni Letta, Niccolò Ghedini e il segretario della conferenza de coordinatori Sestino Giacomoni, fa mettere nero su bianco che alle elezioni bisogna tornare e presto ma non prima di aver fatto una legge elettorale che garantisca governabilità e rappresentatività. Rassicura così l’alleato Matteo Salvini che temeva “ inciuci” e ora invece dice: « Con Forza Italia in queste ore ci sono dei contatti positivi » . Il leader leghista si dice pronto a riallearsi con Fi « se ci sono stesse posizioni su Ue e immigrazione » . Ma soprattutto Berlusconi avverte che non vuole avventure di voto anticipato, come invece vorrebbe Renzi, senza una nuova legge elettorale, in cui intende essere centrale, facendo valere la sua forza determinante per l’affermazione del No. Berlusconi avrebbe definito durante la riunione con i vertici azzurri più volte Renzi “ un inaffidabile” e ribadito invece al tempo stesso la sua fiducia in Mattarella.

Dopo essere stato decisivo per il referendum, Berlusconi si prepara ad esserlo per il dopo. E centrale diventa il suo ruolo nella stesura del cambiamento dell’Italicum. Cosa che rischierebbe di essere attenuata se ci fosse una corsa al voto a febbraio o in primavera magari solo con i ritocchi proposti dalla Consulta.

Recita la nota azzurra fatta redigere dal Cav dopo il vertice: « Si apre una fase politica nuova nella quale la parola deve tornare agli italiani. Perché questo avvenga occorre una legge elettorale che garantisca la governabilità e una reale corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza popolare. Siamo certi che il Presidente della Repubblica sarà garante di questa complessa fase, con la sua saggezza e il suo scrupolo istituzionale » . Che suonerebbe come: Mattarella fermi Renzi da nuove avventure. Tant’ è che dentro FI così chiosano: « Il premier si è comportato come un kamikaze » . La nota ufficiale forzista lo boccia su tutta la linea: « Gli italiani hanno deciso di bocciare una riforma inutile e sbagliata, che avrebbe innestato una pericolosa deriva autoritaria; e al tempo stesso hanno dato un giudizio politico inequivocabile su un premier e su un governo. Il terzo consecutivo non eletto dagli italiani, che cercava attraverso il referendum una legittimazione mai ottenuta dalle urne » . Per cui Forza Italia « chiede una vera riforma delle regole, basata non sull’interesse di una parte, ma sulle esigenze complessive della Nazione e quindi in grado di unire e non di dividere gli italiani » . Serve « una proposta politica seria e responsabile in grado di rilanciare l’economia, a partire da seri tagli alla pressione fiscale e burocratica» . Viene insomma rilanciato « il programma di un centro- destra di governo » . L’opzione di Berlusconi è il proporzionale ma visto che nella nota la parola centro- destra appare scritta con il trattino, se il trattino che in genere prima non compariva non è casuale, significherebbe che in ogni caso anche con il proporzionale si fanno le alleanze. Alleanze dove comunque rilancia la sua centralità, dimostrata dai numeri del voto. Dati alla mano avrebbe dimostrato ai partecipante il suo ruolo decisivo poiché avrebbe spostato del 20 per cento di indecisi, quasi tutti di Forza Italia, oltre il 12 per cento e avrebbe al tempo stesso, secondo le rilevazioni fatte dopo il voto, riportato alle urne, facendo votare No, gran parte di elettorato azzurro rimasto a casa nelle ultime tornate elettorali. La deputata azzurra Nunzia De Girolamo, che è con Annamaria Bernini anche uno dei volti televisivi più gettonati di FI, afferma: « Siamo molto soddisfatti del risultato del referendum anche grazie all’impegno del presidente Berlusconi che ha convinto a votare l’ 80 per cento degli elettori di Forza Italia. Ora vogliamo una legge elettorale che garantisca stabilità » . Il 14 dicembre Berlusconi riunirà a Roma i gruppi parlamentari. Descritto come contento, ma soprattutto riflessivo e guardingo, Berlusconi l’unica battuta della giornata la riserva a Papa Francesco negli auguri che gli fa per il compimento dei suoi 80 anni il prossimo 17 dicembre: “ Auguro a questo mio coetaneo di continuare sempre così! In fondo, davvero abbiamo entrambi compiuto non ottanta, ma quattro volte vent’anni. Siamo entrambi giovanotti forti e tenaci » . E da gran comunicatore il Cav riconosce che Papa Francesco « è bravo a comunicare in modo chiaro e comprensibile a tutti il messaggio della misericordia del Vangelo: con le parole, i gesti e con l’esempio » .

Ora occhio puntato da Palazzo Grazioli a Roma, dove Berlusconi sta per tornare, al Quirinale e alla direzione del Pd, in quel Largo del Nazareno, il cui Patto, come aveva già anticipato nell’intervista a “ Il Dubbio”, appartiene a un’epoca finita. Anche perché, intanto, fanno notare dentro Fi « Renzi l’inaffidabile, sta ancora lì » . Se Pier Luigi Bersani a Il Dubbio dice: « Larghe intese? Dio mio no! » . Ma nel frattempo, dentro Fi sono convinti che Renzi ora « prova a fare il furbo, tentando di spaccare il centrodestra. Ma vedremo alla fine chi sarà il più furbo... » .