Proposta di legge choc in Turchia: il presidente Erdogan offre la scarcerazione ai condannati per stupro se vittima e carnefice si sposano. Nel presentare la proposta dell'Akp (il partito del "sultano"), il ministro della giustizia Bekir Bozdag ha detto che «è l'opportunità per sistemare le cose che diamo a tutte le coppie che si sono sposate da minorenni, ignare che la legge non lo permette. In molti di questi casi l'uomo è finito in carcere». La legge si applicherebbe ai casi avvenuti fra il 2005 e il 16 novembre 2016 che secondo Bozdag, membro del movimento islamico, sarebbero circa 3mila. Le opposizioni in parlamento e gran parte dell'opinione pubblica, che si è scatenata sui social network con l'hastag «lo stupro non può essere legalizzato», hanno decisamente bocciato l'idea. «Assomiglia tremendamente a uno stupro legale» ha detto Tekin Bengol, kemalista del Republican's people party. Il timore dei contrari al disegno di legge è che apra la strada per legalizzare il matrimonio di minorenni, come già più volte l'Akp ha provato a fare. «Questa legge sposa il punto di vista conservatore per cui il matrimonio ripara il danno di uno stupro, non c'entra niente con le coppie di minorenni. C'è già una legge che permette a chi ha fra i 16 e i 18 anni di chiedere un permesso speciale per il matrimonio» specifica Mehmet Onur Ylmaz, membro di Gundem Cocuk, un'associazione che si occupa dei diritti dei minori, le cui attività sono state fermate la scorsa settimana dal governo.Non si fermaintanto la repressione del governo turco contro i curdi. Dopo l'incarcerazione di 12 parlamentari del partito Hdp, tra cui i leader Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag, la polizia ha arrestato ieri i sindaci di tre importanti città del Sud-Est della Turchia: Van, Mardin e Siirt, che presto saranno commissariate con uomini fedeli al presidente Erdogan. È già successo in altri comuni a maggioranza curda della zona, come la "capitale" Dyarbakyr. In rete circola il video dell'arresto di Bekir Kaya, il sindaco di Van condannato nel gennaio scorso a 15 anni di carcere per presunti legami con il terrorismo. Una sentenza che accomuna Kaya, eletto dal Democratic Region's Party, altra formazione curda e di sinistra; Demirtas e gli altri rappresentanti dell'Hdp; i giornalisti, il direttore e l'editore del giornale Cumhuriyet; l'avvocato di Demirtas e degli attivisti Lgbqt - poi rilasciato; e una giovane coppia ceca, Miroslav Farkas e Marketa Vselichova, secondo gli inquirenti legati alle Ypg siriane che Ankara mette sullo stesso piano dei guerriglieri del Pkk. Dal misterioso golpe del 14 luglio scorso, 110mila persone fra militari, insegnanti, amministratori locali e deputati, dipendenti pubblici, sono state sospese dalle loro funzioni e per 36mila di loro si sono aperte le porte del carcere.