Un osservatorio sui circuiti di Alta Sicurezza, del regime del 41 bis e dei condannati all'ergastolo ostativo. È questa la sfida che si è prefissata la redazione della rivista Ristretti Orizzonti. Una redazione composta soprattutto dai detenuti di Padova che da anni conducono una meritoria attività di informazione sul carcere. Importante soprattutto per il loro Osservatorio sulle morti che avvengono all'interno delle patrie galere: ogni giorno aggiornano i dati e on line hanno messo a disposizione un dossier che relaziona costantemente sui decessi per suicidio, assistenza sanitaria distratta, morti per cause non chiare e overdose. Grazie al loro prezioso lavoro, tutti hanno la possibilità - dati ai quali attingono soprattutto i giornalisti, ricercatori universitari, giuristi - di accedere al loro archivio e venire a conoscenza dei detenuti morti suddivisi per cognome, età, luogo del decesso. La loro proposta è di provare a dar vita quindi a un Osservatorio, sul modello di quello sulle morti, che metta insieme tutti i soggetti coinvolti sui temi relativi al trasferimento da un carcere all'altro nei circuiti di Alta Sicurezza; per tenere sotto controllo le continue limitazioni ai percorsi rieducativi che avvengono nelle sezioni AS (poche attività, carceri in cui non viene concesso l'uso del computer, sintesi che non vengono fatte per anni); per monitorare la concessione delle declassificazioni, che dovrebbe essere non vincolata a relazioni sulla pericolosità sociale che risultano spesso stereotipate, con formule sempre uguali e nessuna possibilità, per la persona detenuta, di difendersi da accuse generiche e spesso prive di qualsiasi riscontro; per accogliere le testimonianze e le segnalazioni dei familiari delle persone detenute, che non trovano da nessuna parte ascolto: per raccogliere sentenze e altri materiali, fondamentali per non farsi stritolare da anni di isolamento nei circuiti di Alta Sicurezza e per spingere la Politica a occuparsi di questi temi con interrogazioni e inchieste; per cominciare a mettere in discussione, finalmente, il regime del 41 bis con tutta la sua carica di disumanità e per rendere tutto il sistema dei circuiti di Alta Sicurezza e del regime del 41 bis davvero trasparente.I problemi elencati hanno creato disagi anche nei confronti di Ristretti Orizzonti: molti redattori - come il detenuto Giovanni Donatiello - erano stati trasferiti in altre carceri perché si ventilava l'ipotesi della chiusura dell'As1 di Padova, ma nonostante non chiuda più non l'hanno fatto più ritornare indietro. Il sistema non funziona affatto come dovrebbe, per questo Ristretti Orizzonti ha deciso di intraprendere questa iniziativa. I Radicali la hanno accolta con entusiasmo e hanno deciso di collaborare; Rita Bernardini ha spiegato che tale iniziativa "va nella direzione del diritto alla conoscenza e sappiamo tutti che nei luoghi di privazione della libertà i diritti vengono violati perché spesso sono luoghi oscuri e impenetrabili".