Alla vigilia delle ultime elezioni ammnistrative abbiamo letto le pubbliche dichiarazioni di voto di attori, attrici, cantanti, nani e ballerine a sostegno dei candidati "grillini", soprattutto a Roma. Tra tutti questi mi stupì la dichiarazione di Sabrina Ferilli, comunista e figlia di un dirigente comunista romano. Tanti anni fa fui ospite a casa loro con Paolo Bufalini. Non capirò mai come chi è stato comunista, e ha militato in un partito come il Pci, possa sposare il "grillismo", cioè la negazione dell'organizzazione di un partito e un modo di concepire la partecipazione popolare alla democrazia e alle istituzioni.Alcuni ex comunisti, sostenitori "grillini", si giustificarono dicendo che rifiutavano il Pd e votavano il M5S per andare contro Renzi. La stupidità non ha limiti: si poteva e si può benissimo essere fortemente critici nei confronti del Pd e contro Renzi, e anche combatterli, ma su un terreno che non smentisca la cultura politica ereditata dalla storia del Pci.La verità è che oggi il "grillismo" è di moda e alcuni di questi attori e cantanti in passato votavano comunista perché allora era anche di moda, per il loro mondo. Anche perché erano anni in cui non si rischiava nulla. Sui giornali di oggi c'è una grande pubblicità che annuncia la visione di un film con la Ferilli, che sarà trasmesso su Canale5. Il titolo è: "Rimbocchiamoci le maniche". È presentato come una storia di passione e di impegno. Nella quotidianità della Ferilli l'impegno si è concretizzato nel voto dichiarato con passione per la Raggi. La passione politica a cui accenna la pubblicità riguarda evidentemente solo il passato.