A Napoli Higuain non è più un idolo da venerare. Le sue maglie sono finite nella spazzatura, se non addirittura nei water, tutto ciò che lo ricorda (tatuaggi inclusi) sono soltanto cimeli dei quali disfarsi al più presto. L'amore non c'è più, e questo sentimento facilmente si può trasformare in odio. Troppa la delusione dei tifosi, soprattutto perché lui, il Pipita, ha scelto come destinazione la Juventus, la squadra avversaria per eccellenza. Uno sgarbo non da poco. V'immaginate se quasi trent'anni fa Maradona avesse fatto la stessa cosa? Impossibile. Nel calcio moderno le bandiere non esistono più da qualche tempo e questo ormai lo sappiamo benissimo, le uniche che ancora sventolano si trovano nella capitale e si chiamano Totti e De Rossi (peraltro al loro ultimo anno in giallorosso). Gli ultimi trasferimenti però, aprono la strada ad una nuova evoluzione nel calciomercato: anche i giocatori cardine, gli intoccabili di una squadra, non solo non sono incedibili, quanto sono pronti ad accettare le lusinghe della rivale. Trionfi e milioni, insomma, vengono prima di tutto. Con buona pace dei tifosi.La serie A - che inizia questo pomeriggio con i due anticipi Roma-Udinese e Juventus-Fiorentina - rischia allora di essere come la Bundesliga, come la Ligue 1. O almeno, così pare, è un rischio che gli appassionati italiani rischiano di correre. Quanto fascino può avere, anche per chi vince, un trionfo che sulla carta è già annunciato? In Germania il Bayern Monaco viaggia ad una velocità insostenibile per gli altri e adesso toccherà a Carlo Ancelotti, nuovo tecnico dei bavaresi, fare in modo che non rallenti, magari concentrandosi troppo sul sogno di vincere la Champions League. Stesso discorso per il Psg, che lo scorso anno alla fine del girone d'andata aveva già un vantaggio enorme sulle inseguitrici, tanto da giocare la seconda fase della stagione in scioltezza, chiudendo con ben 31 punti di vantaggio sul Lione e sul Monaco. Difficilmente vedremo quest'anno dei grandi colpi di scena, perché le gerarchie sono sempre difficili da cambiare, specie se gli altri non hanno i mezzi per farlo. In Italia il copione per la stagione che sta per cominciare sembra essere lo stesso degli ultimi tornei: una squadra favorita, la Juventus, e le altre costrette inevitabilmente ad inseguire, con budget sempre più risicati, con sempre meno possibilità di avere in squadra quei grandi campioni che possono fare la differenza. Mettendo a segno anche il colpo Higuain, la Juventus di fatto ha potenzialmente chiuso i giochi ancor prima che abbiano inizio. Ripensiamo alla passata stagione, alla partenza difficoltosa dei bianconeri in campionato dopo aver perso campioni come Vidal, Tevez e Pirlo. Qualche settimana di sbandamento, i bassifondi della classifica, e poi? Una striscia impressionante di vittorie che gli ha consentito di risalire rapidamente la graduatoria e di vincere poi il quinto scudetto consecutivo con 9 punti di vantaggio sul Napoli e 11 sulla Roma. Cosa mai si dovrebbe pensare alla vigilia dell'inizio dei giochi? I nuovi acquisti dei bianconeri hanno aumentato notevolmente il gap con le altre rivali per lo scudetto, e difficilmente questo divario potrà essere colmato. Se non ci saranno ribaltoni, insomma, si lotterà per il secondo posto. Le mosse tattiche in questo calciomercato della Juventus sono chiarissime: la società bianconera punta ad entrare nel novero delle quattro-cinque squadre più forti a livello europeo, quelle insomma in grado di vincere la Champions League, quello che sarà il grande obiettivo stagionale. Per poter competere alla pari (o quasi) con Real, Barcellona e Bayern il club torinese ha investito sul mercato come nessun altro poteva fare. Ha aperto il portafogli, contando sulle sue disponibilità, sapendo eventualmente di poter cedere uno dei suoi gioielli per rientrare nelle spese. Ha aggiunto Benatia ad una difesa imperforabile, che lo scorso anno subì solo 20 reti, un reparto insomma già rodato che aveva però bisogno di una pedina di ricambio all'altezza. Ha di fatto indebolito la Roma andando a prendere tra i giallorossi quello che era il loro miglior centrocampista, vale a dire Miralem Pjanic, grande specialista dei calci piazzati nonché architetto della mediana. Ha puntato su quello che è stato uno dei migliori giocatori visti a Euro 2016, vale a dire Pjaca, croato di gran talento e "affamato" di successi. Ha tolto al Napoli il suo pezzo pregiato Higuain, uno dei migliori centravanti del pianeta. Non ha sbagliato nulla, insomma, questa Juventus, e pazienza se Pogba alla fine è tornato al Manchester United. In cambio è arrivata una vagonata di milioni da poter poi, eventualmente, ancora reinvestire. Chi potrà fermare questa corazzata in serie A? Roma e Napoli hanno perso i loro pezzi migliori, Inter e Milan dovranno ancora una volta inseguire. Dovremo dunque assistere ad un monologo juventino in Italia? Probabilmente sì, ma non sarebbe certo la prima volta. Le altre big del campionato italiano ad ogni modo non vogliono partire già sconfitte, faranno di tutto per tenere vivo il torneo il più possibile. Roma e Napoli sembrano avere qualcosa in più rispetto alle milanesi perché possono contare su un impianto di gioco già rodato e con poche pecche. Proveranno a rimanere nel gruppo delle migliori anche Fiorentina e Lazio, ma queste due formazioni sembrano aver perso smalto. Tolto il Sassuolo, squadra che si sta facendo rispettare anche in Europa League, dietro ci sarà un campionato a parte, nel quale potrebbe farsi luce il Torino di Sinisa Mihajlovic, allenatore in cerca di riscatto dopo la deludente annata con il Milan chiusa con un esonero. Attenzione infine alle neopromosse: il Cagliari ha investito tanto sul mercato e sembra avere maggiori chance di salvezza rispetto al Pescara e alla matricola Crotone, alla sua prima storica stagione in serie A. Si parte oggi alle 18, come detto, con Roma-Udinese: buon campionato a tutti.