Il fatto che due cordate asiatiche e cinesi abbiano acquistato due squadre con il "brand" del Milan e dell'Inter richiede una valutazione che va al di là del calcio. Dopo il 1989 l'Occidente nel suo complesso è stato letteralmente preso di sorpresa sia dall'esplosione del terrorismo islamico sia anche però dal nuovo tipo di politica di potenza e di neoimperialismo messo in campo in modo molto diverso dalla Russia e dalla Cina.A parte gli Stati Uniti, tutte le nazioni europee hanno diminuito fortemente le spese per la difesa. La Russia in un decennio le ha aumentate del 79% e a sua volta la Cina è diventata addirittura la seconda in classifica dopo gli Usa avendo aumentato specialmente et pour cause le spese per la Marina. A loro volta gli Usa hanno mantenuto fermo il loro investimento militare che però è sceso del 20% in Europa ed è aumentato del 200% nel Pacifico.A suo tempo l'Urss è finita per implosione per il fallimento della sua economia pianificata e perché il Pcus è morto per ottusità dogmatica e per gerontocrazia. Dopo la parentesi liberale-liberista affaristica di Eltzin, il potere è stato saldamente preso in mano dall'unica struttura rimasta in campo, cioè il Kgb col suo leader Putin. Oggi l'economia russa non è combinata bene per cui le ambizioni imperiali della "grande Russia" sono affidate all'iniziativa politico-militare dell'esercito e dei servizi, come dimostrano tutte le vicende riguardanti da un lato l'Ucraina, la Georgia, l'occupazione della Crimea, le minacce ai Paesi Baltici (per chi tutta l'Europa del Nord, che in parte negli anni passati ha ridotto di molto le sue spese militari, adesso invoca la Nato e gli Usa) e dall'altro lato le azioni militari in Siria. In mezzo c'è l'operazione di destabilizzazione dell'Europa con la ricerca di convergenze politiche e con il sostegno finanziario alle forze populiste da la Le Pen, alla Lega adesso al M5S. Tutta questa dimensione politica e militare della Russia non viene affatto compresa da una parte dell'Europa, Italia compresa.La Cina sviluppa una iniziativa ancora più complessa perché è in condizione di usare tutti gli strumenti, da quello militare a quello politico a quello finanziario anche con ricadute sul piano sportivo. Così nel Pacifico la Cina è all'attacco specie sul terreno politico militare in primo luogo per acquisire larga parte del Mar della Cina (di qui l'esponenziale aumento delle sue spese militari per la Marina e l'aperta conflittualità con tutti gli altri Stati dell'estremo oriente, in primo luogo il Vietnam). Invece in Africa l'offensiva cinese è specialmente di tipo finanziario- infrastrutturale, per di più con una assoluta spregiudicatezza per quello che riguarda i rapporti con i leader e le classi dirigenti di quell'area.Rispetto al mondo occidentale in genere e all'Europa in particolare da un lato la Cina sviluppa una concorrenza senza regole, proprio facendo leva sull'essenza del paradossale ircocervo che essa esprime, costituita da uno Stato ultra comunista e da una economia insieme ultra capitalista e ultra statalista. In questo quadro, per penetrare nell'immaginario collettivo delle masse popolari occidentali c'è la conquista dei brand calcistici come appunto il Milan. È una applicazione a livello mondiale e con strumenti del tutto diversi di quello che Gramsci chiamava l'egemonia.Orbene, rispetto a tutto ciò le ricadute politiche sono assolutamente paradossali e imprevedibili: specie per quello che riguarda la russia di Putin, tutta una parte della destra Europea si sta schierando con essa senza se e senza ma, insistendo in modo ossessivo sull'eliminazione delle sanzioni, omettendo il fatto che esse derivano dall'attacco russo alla Ucraina. A parte la destra però è molto forte la tendenza in Italia a considerare solo gli aspetti dei rapporti economici e finanziari, prescindendo da quelli geopolitici che pure oramai sono del tutto evidenti. Molto spesso quello che caratterizza anche la linea del governo italiano e della Farnesina è una sorta di andreottismo di ritorno molto pragmatico ma che però ignora - o preferisce ignorare - gli evidenti aspetti geopolitici delle spregiudicate e aggressive politiche di potenza svolte in modo diverso dalla Russia e dalla Cina.