Ma perché mai documentare e criticare tutte le violazioni, grandi e piccole, dei diritti fondamentali della persona determinate dalla concreta applicazione del 41bis dovrebbe portare a definire "vera e propria tortura" quello stesso regime? Il circostanziato e dettagliato rapporto, approvato dalla commissione diritti umani del Senato, dopo un’indagine conoscitiva durata oltre due anni e dopo decine di visite e audizioni, documenta la realtà di un regime speciale che spesso viola diritti e garanzie, produce inutili afflizioni, mortifica la personalità dei reclusi, nega loro il soddisfacimento di bisogni essenziali. Il documento, disponibile sul sito della Commissione dallo scorso aprile, ha ricevuto, tra gli altri, i riconoscimenti più convinti e lusinghieri da parte di giuristi come Gherardo Colombo e Giovanni Maria Flick.Quanto da noi puntualmente descritto è spesso orribile, incompatibile col dettato costituzionale e umiliante per il nostro paese e per il nostro ordinamento. Il quale prevede che il regime di 41bis persegua l’unico ed esclusivo scopo di interrompere le relazioni tra il detenuto e la criminalità esterna. Tutto il resto, in quanto non previsto, quando si riveli afflittivo, è illegale. Non è - o almeno così non è apparso ai membri della Commissione che hanno effettuato l’indagine e così non è scritto in alcun passo del rapporto- "vera e propria tortura". Non per questo è meno illegale, non per questo è meno meritevole di essere al più presto modificato.*presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato