Lui vorrebbe compiere il “miracolo” di rendersi invisibile, essendo da sempre per i giornalisti il signor «io non parlo, ma chiamatemi Gianni, datemi del tu: siamo colleghi (salvo poi scomparire se uno gli chiede una notizia ndr) ». E però il fatto che anche lui “il dottor” Gianni Letta, la riservatezza fatta persona, già votato dal centrodestra come Capo dello Stato, abbia rilasciato, dopo “secoli” una dichiarazione lasciando il San Raffaele, dimostra che Forza Italia è in queste ore di fatto in mano a lui. E che con lui, chiamato a rafforzare i rapporti istituzionali del partito oltre che a curare quelli interni, ci sono a reggere la “momentanea” assenza di Silvio Berlusconi, l’altro amico di una vita del Cav Fedele Confaloniere, presidente di Mediaset, delegato a seguire le aziende; e il senatore azzurro Niccolò Ghedini, l’avvocato chiamato a mettere un occhio ancora più vigile sul rosario di vicende giudiziarie del tre volte premier. E’ questo e non altro, come dentro la stessa FI qualcuno avrebbe, secondo le indiscrezioni, auspicato, l’illustre triumvirato che proteggerà Berlusconi da qui a un mese, finché non avrà finito la riabilitazione.Il Cav entrerà questa mattina alle 8 in sala operatoria, per un delicato intervento al cuore, in sostituzione della valvola aortica, che sarà effettuato da un big del settore: Ottavio Alfieri, primario di cardiochirurgia del San Raffaele. Letta entrando al sesto piano dell’edificio Diamante ha detto: «Gli ho portato l’affetto di tutti gli italiani. Il presidente è sereno, tranquillo, determinato». E’ intervenuto poi lo stesso Berlusconi: «Sono naturalmente preoccupato, ma sono molto confortato dalle tantissime dimostrazioni di stima, di sostegno e di affetto che mi sono pervenute da ogni parte, anche dai cosiddetti avversari politici». Anche Antonio Bassolino, ex Pci-Pds-Ds, gli ha fatto gli auguri. Poi, il Cav fa un considerazione sull’Italia che vorrebbe: «Che bella Italia così. In cui tutti si vogliono bene! ». Sembra una frase di rito. In realtà, anche in queste ore per lui di preoccupazione, Berlusconi continua a fare politica rilanciando il concetto di competizione tra opposti, nel rispetto, e di fatto il suo “partito dell’amore”.Il Cav evidentemente sa, che (al di là delle dichiarazioni di affetto e delle fin troppo eccessive smentite da parte di esponenti azzurri che non ci sarà un successore) il suo partito o movimento, come preferisce chiamarlo, è in fibrillazione. La tregua sarebbe scattata tra i colonnelli. Ma sarebbe solo “armata”. Le indiscrezioni si sprecano anche in queste ore in cui dovrebbe valere la regola aurea del silenzio. Ma Forza Italia, come lo ha sempre definito Renato Brunetta, presidente dei deputati, è un movimento “monarchico-anarchico”. E così i gossip da Transatlantico continuano a dare un fronte del Nord (capeggiato dal governatore ligure Giovanni Toti e Mariastella Gelmini) che auspicherebbe la nomina di un coordinatore per il Settentrione e il centro. Altri gossip dicono che a questo alcuni vorrebbero aggiungere un coordinatore del Sud che potrebbe essere Mara Carfagna, altra record -woman di preferenze con Gelmini. E ancora, dentro Forza Italia alcuni confidano a Il Dubbio: «Toti vorrebbe fare il candidato premier, sostenuto dagli ex An Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, e Altero Matteoli». Ma sia Toti che Gasparri smentiscono seccamente. Il governatore ligure domenica scorsa aveva dato a Il Corriere della sera una intervista in cui, pur dicendo che Berlusconi è sempre il leader, aveva però parlato di una successiva fase in cui rimettere mano al partito, non con le primarie, ma con congressi. Ieri però Toti stesso a scanso di equivoci ha dichiarato che di successione a Berlusconi non si parla proprio. E Gasparri a “Il Dubbio”: «Il successore non esiste. Per fortuna che abbiamo ora tutti da fare per la campagna per il No al referendum costituzionale di ottobre».Ma intanto dentro Forza Italia sembrano esserci due linee: una per l’alleanza con la Lega Nord, capeggiata da Toti e una per un nuovo movimento di moderati staccato dai lepenisti, capeggiato dal vicepresidente del Ppe Antonio Tajani, “soldato” storico di Berlusconi, di cui fu primo portavoce a Palazzo Chigi. E Matteo Salvini ha già annunciato la sua “Leopolda” entro giugno. Gasparri con Il Dubbio sottolinea secco: «Di centrodestra si parlerà solo con Berlusconi, quando lui si sarà rimesso”. Intanto, però proprio domenica scorsa in una intervista a Il Tempo il vicepresidente del Senato è tornato a rivangare la querelle romana che ha visto Forza Italia preferire alla fine Alfio Marchini a Giorgia Meloni. Cosa che Gasparri ha imputato proprio a Tajani. Ma Gasparri suggerisce: «Non è un attacco, l’intervista leggetevela bene, ho ricostruito esattamente come sono andate le cose». In ambienti vicini a Tajani ribattono: «Ma non era anche Gasparri all’inizio a favore di Marchini? ».Querelle sulle quali stamattina alle 8, quando Berlusconi entrerà in sala operatoria per un intervento a cuore aperto di 4 ore (la circolazione periferica verrà alimentata artificialmente), calerà il sipario. E tutta FI ma non solo resterà per 4 ore con il fiato sospeso. E il sipario sembra già calato sulla querelle che avrebbe visto, come ha scritto lo stesso Giornale, la figlia di Berlusconi, Marina, presidente di Fininvest e di Mondadori, rimproverare la senatrice Mariarosaria Rossi e la collaboratrice Alessia Ardesi (entrambe hanno curato l’agenda del Cav prima del ricovero) di averlo «spremuto come un limone». Secondo indiscrezioni, Rossi e Ardesi ieri non sarebbero state ammesse al capezzale dell’illustre paziente. Da lui si alternano rigororosamente solo i familiari (capeggiati dalla manager Marina), Letta, Confalonieri, Alessandro Galliani e la fidata portavoce, deputata azzurra, Deborah Bergamini. Insomma, sembrerebbe il tramonto del cosiddetto “cerchio magico”. Mentre tutti parlano del ritorno delle storica segretaria Marinella Brambilla. Anche se neppure a Berlusconi piacerebbero i “capri espiatori”. Avrebbe confidato in queste difficili ore: «Ne ho sopportate di tutti i colori». Si sarebbe riferito innanzitutto alle vicende giudiziarie e alla decadenza da senatore. Ma dicono a Il Dubbio alcuni fedelissimi: «Il suo cuore male ha sopportato anche lo strappo e certa disinvoltura come Giorgia Meloni e Salvini lo hanno trattato».