Siciliano di Caltanissetta, 92 anni e un bagaglio di ricordi che da Togliatti arriva a D’Alema passando per Berlinguer e Napolitano. Emanuele Macaluso - una vita tra politica, sindacato e giornalismo - parla della sinistra col pragmatismo di chi non ha esitato, in Sicilia, ad allearsi persino col Movimento sociale pur di escludere la Democrazia cristiana dall’amministrazione della cosa pubblica. Ma non c’è mai del cinismo nel suo tono. Anzi, mentre spiega, Macaluso non riesce a camuffare il fervore: «La politica è la sinistra», dice senza mezzi termini. «Senza politica la sinistra è zero», rimarca. E dopo aver elencato tutti i limiti della sua “parte di campo”, si scaglia contro i grillini: «Per me il Movimento 5 stelle è la forza più negativa».Eppure il maggior partito di sinistra sembra allo sbando. Maggioranza e minoranza non perdono occasione per scontrarsi. Cuperlo dice che nel Pd «c’è chi vuole cacciare la sinistra». Ma che senso ha rimanere in un partito che non avverti più come casa tua?Penso che il problema della minoranza del Pd sia di non avere un progetto politico di lungo termine. Hanno giocato tutto sull’oggi, sull’emendamento, sulla leggina senza una reale idea di modifica di questo partito. Non vedo né un progetto interno, né uno esterno, mi pare che ci sia un deficit di visione. Non ho capito cosa voglia fare la minoranza in futuro. Se vogliono davvero cambiare il Pd devono condurre una battaglia in grado di raccogliere le forze e individuare un’alternativa politica a Matteo Renzi.Alla minoranza mancano solo le idee, come dice lei, o anche un leader?Individuare un leader, una personalità, è fondamentale. Ma avere le idee che consentano di costruire una piattaforma capace di attrarre persone anche fuori dal partito, soprattutto le nuove generazioni, è la cosa più importante. Una prospettiva è possibile solo se si gioca guardando ai giovani, le vecchie generazioni sono ormai usurate.Ma davvero qualcuno vuole mettere alla porta la minoranza del Pd?Non credo che l’obiettivo sia questo. L’obiettivo è di rendere la minoranza come un corpo che non ha un’anima, mettendone in mostra tutte le debolezze.Per il ministro Maria Elena Boschi, chi vota No al referendum costituzionale si comporta come i fascisti. E a sostegno del Sì i renziani arruolano Berlinguer e Ingrao. Che idea si è fatto di questa campagna?Citare strumentalmente due leader comunisti è una cosa mortificante per chi la fa. Non si possono invocare le posizioni dei comunisti quando fa comodo e contemporaneamente rottamare la storia del Pci. Si tenga conto poi che chi all’interno del Pci era a favore del monocameralismo, pensava a una legge elettorale proporzionale. E infatti, il problema del Pd non riguarda la riforma costituzionale, che si potrà sempre aggiustare, ma la legge elettorale. Se non modificano quella, ci troveremo in una situazione in cui una minoranza si trasformerà automaticamente in maggioranza dopo un ballottaggio.Quindi fa bene Barsani a insistere sul tema dell’Italicum?Certo. È su questo versante che bisogna lavorare, non su altre cose. Chi dice “la legge elettorale non si tocca” commette un errore fondamentale. Ci sono tantissimi cittadini disposti a votare Sì al referendum, ma con una legge elettorale adeguata.Cosa intende per «legge elettorale adeguata»?Io adotterei il Mattarellum, sono per i collegi uninominali che consentono comunque la definizione di una maggioranza. Ma decisa dai cittadini, non da un premio. Così come avviene in Inghilterra. Nel collegio uninominale i partiti potranno pure decidere di “nominare” il candidato, ma poi c’è una competizione in cui dovrà vincere. Dunque le persone dovranno essere selezionate attentamente.Eppure, sembra che dal referendum di ottobre dipendano le sorti del Paese e della sinistra. Ma è davvero così?Ritengo che per ora ogni discorso sul referendum sia inutile. Bisognerà prima vedere che situazione politica definiranno le elezioni amministrative. Dopo il 5 giugno ne riparliamo.Perché, le Amministrative hanno un valore politico?Certo, incidono sulla situazione politica. A seconda dell’esito, si apriranno dei giochi tra le varie forze e all’interno della maggioranza di governo. Alfano ha già annunciato la nascita di un nuovo partito ad ottobre.Secondo lei il ministro dell’Interno costruirà un partito di centro destra o di centro sinistra?Valuteranno secondo le loro convenienze al momento giusto. E Verdini, ovviamente, andrà con loro.A sinistra del Pd qualcuno prova a organizzarsi. Crede che quello spazio esista?Secondo me Sinistra italiana è senza alcuna prospettiva. Per ora l’unico collante è il no al governo Renzi. E poi mi lasci dire una cosa su Fassina che ha detto che voterebbe la candidata grillina al ballottaggio. Questa cosa mi fa pena, perché il Movimento 5 stelle è la forza più negativa per la sinistra, che vive di politica. La politica è la sinistra. La sinistra senza politica è zero.