«È un giorno di festa e non voglio essere particolarmente polemico. Intestarsi dopo quattro anni una vittoria mi sembra poco opportuno». All’ex ministro delle Difesa, Ignazio La Russa, non va giù il fatto che il governo provi a “intestarsi” il merito per il ritorno del fuciliere Salvatore Girone. «In questo lasso di tempo, tutti i governi che si sono succeduti hanno ritardato in maniera vergognosa l’avvio della procedura dell’arbitrato, compreso l’esecutivo Renzi che l’ha attivata solo pochi mesi fa», dice. «Una procedura che con Fratelli d’Italia - compreso l’ex ministro Giulio Terzi che è con noi - abbiamo chiesto sin dai primi mesi. Se ci avessero ascoltato, questo provvedimento sarebbe arrivato subito. Il governo ha poco di cui vantarsi». Sferzate a parte, ciò che interessa di più a La Russa è che il fuciliere di marina torni a casa. «Sono anche disposto a vedere scodinzolare Renzi, vicino a Girone e Latorre, a patto che li inviti alla sfilata del 2 giugno come ha chiesto Giorgia Meloni».Onorevole, Renzi l’ha già annunciato su Twitter...Bene, l’abbiamo chiesto prima noiMa è giusto far sfilare nel giorno della festa della Repubblica una persona accusata di omicidio?In questo caso sì, perché non è una persona accusata di omicidio, si tratta di servitori dello Stato che stavano compiendo il loro dovere e che fino a prova contraria in Italia non hanno alcuna imputazione e neanche in India. Perché dopo quattro anni non è stata formulata nessuna imputazione. E in più credo che prevalga l’aspetto simbolico della tutela dei nostri soldati che in questi quattro anni si son visti colpevolmente abbandonati.Anche se parliamo di militari al servizio di società private...No, sempre al servizio dello Stato. Non ricevevano alcun compenso privato. C’era una legge dello Stato che diceva che le forze armate potevano essere impiegate a tutela di beni privati. Si tratta di un rapporto tra le aziende e il Ministero, non con i soldati. I fucilieri non facevano altro che assolvere al proprio dovere in ossequio a una legge votata a stragrande maggioranza (solo in 12 voti contrari) dal Parlamento.Girone e Latorre saranno argomento degli ultimi giorni di campagna elettorale?Spero di no. Credo che gli italiani sappiano bene che il governo si sta intestando una sconfitta dell’Italia, una nostra vergogna. Se qualcuno si intesta un ritardo colpevole di quattro anni, peggio per lui. C’è chi vuole esibirli e chi, anche fuori dalla campagna elettorale, ha sempre fatto manifestazioni a favore del loro rientro.Parliamo di elezioni. Ieri, Silvio Berlusconi ha detto che voterebbe tranquillamente Giorgia Meloni nel caso in cui Alfio Marchini non riuscisse ad arrivare al ballottaggio. Voi siete disposti a fare la stessa cosa con Marchini?Quando si arriva al ballottaggio quello che dicono i capi dei partiti, anche autorevoli come Silvio Berlusconi, conta molto poco. La parola passa ai cittadini. E poi perché mi fa una domanda su un’ipotesi così remota? Io ho persino scommesso sull’impossibilità di Marchini di arrivare al ballottaggio. Bisogna toccare la situazione con mano. E io che ho un po’ di esperienza politica le dico che non ho bisogno dei sondaggi per capire come andrà a finire. Anzi, i sondaggi sono stati persino generosi con Marchini e ce ne accorgeremo dai risultati.Capisco il suo ragionamento, ma si sbilanci: voterebbe Marchini a un ballottaggio senza Meloni?Non saprei davvero chi scegliere tra Virginia Raggi e Marchini. Fortunatamente, non votando nella Capitale, non questo tipo di problema.E se fosse romano?Probabilmente me ne andrei al mare.Salvini voterebbe Raggi...Vuol dire che non ha alcuna stima per Marchini. È libero di scegliere. Al ballottaggio ognuno sceglie il candidato meno lontato. Evidentemente per Salvini l’imprenditore romano è più lontano di Raggi. Forse il suo ragionamento è che Marchini non dà garanzie di essere alternativo alla sinistra.Però, tendendo una mano a Meloni, Berlusconi si candida ad essere, ancora una volta l’unico federatore possibile nel centrodestra...Potrebbe esserlo, è vero. Ma il modo migliore non è dichiarare come voterebbe a un ballottaggio. Il modo migliore è dimostrare di essere capaci di battere la sinistra. Se vuole davvero federare deve dire: “Abbiamo capito che Marchini non ha chance”...Sta dicendo che Marchini dovrebbe ritirarsi a pochi giorni dal voto?No, lui non si può più ritirare. È Berlusconi che dovrebbe togliergli il sostegno. Che Marchini si ritiri o no non mi fa né caldo né freddo. I suoi voti non sono di centrodestra, anzi, forse sono di sinistra. Ma i voti di Forza Italia, pochi o tanti che siano, mi interessano. Berlusconi dovrebbe dire: scegliete Forza Italia al primo turno ma col voto disgiunto sostenete Meloni. Questo sarebbe un discorso da federatore.In questo clima come farà il centrodestra ad arrivare unito alle probabili Politiche del 2017?Aspettiamo le amministrative. I tempi della politica sono importanti, ed è inutile precorrerli. Io credo che se, per caso, Renzi non andasse al ballottaggio a Roma e perdesse a Napoli, per effetto domino andrebbe incontro anche a una sconfitta al ballottaggio a Milano. E se, sempre per caso, Renzi perdesse in queste tre grandi città, credo che, referendum o non referendum, si aprirebbero altri scenari. Immagina cosa potrebbe accadere nel Pd non appena Giachetti rimanesse fuori dal ballottaggio? Si fidi di uno che fa politica da sempre.Ma non mi ha detto cosa accadrà al centrodestra...Poi glielo farò sapere.