Chat su Whatsapp e gruppi chiusi su Facebook. Corre attraverso questi canali la speranza che dopo la sospensione di Federico Pizzarotti dal Movimento 5 stelle possa nascere un nuovo contenitore politico guidato dal sindaco di Parma. Fuoriusciti, attivisti non ortodossi e simpatizzanti delusi rimangono in contatto tra loro per capire cosa potrà succedere ora che uno dei volti più noti della storia pentastellata ha un piede fuori dal partito di Beppe Grillo. Il fermento non risparmia chi siede tra i banchi del Parlamento. Deputati e senatori ex 5 stelle sono in attesa di un segnale da Parma. «Sicuramente Pizzarotti avrà tutto il mio sostegno», ci confida la senatrice Serenella Fucksia, espulsa durante le feste natalizie dello scorso anno con l’accusa di “mancata rendicontazione”. «Conosco il sindaco da tempo e so che è persona seria, capace e concreta. Qualora insieme agli altri si decidesse di creare un nuovo gruppo parlamentare io potrei starci. Spero che riusciremo a incontrarci in settimana», dice la senatrice iscritta al Gruppo Misto ma ammiratrice dichiarata di Maria Elena Boschi e Matteo Renzi. «Il Movimento ormai è morto. Come può un partito senza democrazia candidarsi a gestire la democrazia di un intero Paese? », si chiede l’ex grillina, riferendosi all’emendamento presentato dai suoi ex colleghi, in Commissione Affari costituzionali, per cancellare l’obbligo di democrazia interna per i partiti. Poi la senatrice aggiunge: «Noi potremmo creare un gruppo che appoggi il governo dall’esterno, diventando ago della bilancia».Non è detto però che i fuoriusciti guardino tutti verso lo stesso orizzonte immaginato da Fucksia. Compattare l’area del dissenso resta un’impresa ardua. Persino riuscire a fissare la data per un’eventuale assemblea di dissidenti sembra tutt’altro che semplice. Come chiarisce Francesco Molinari, senatore calabrese fuori dal Movimento dal 2015: «Al momento credo sia molto complicato riuscire a creare un nuovo gruppo, molti di noi sono legati solo dal fatto di essere stati iscritti all’M5s. Comunque ogni progetto verrà discusso dopo le Amministrative», spiega. «Ma se ci fosse l’occasione, io sosterrei di certo un contenitore guidato da Federico Pizzarotti, un vero militante della prima ora». È proprio la lunga militanza del “dissidente” parmense a impensierire i vertici del Movimento: troppo antico il suo impegno politico per archiviare l’eventuale espulsione senza i mal di pancia di una parte consistente degli attivisti, che riconoscono in Pizzarotti il primo volto vincente del partito grillino. Il sindaco conta una legione di simpatizzanti anche alla Camera. Alcuni deputati di Alternativa Libera, sottogruppo di ex 5 stelle in orbita Civati, hanno già espresso il loro entusiasmo. Così come non ha nascosto il proprio sostegno Mara Mucci, deputata attualmente al Misto, che però prova a far tornare tutti sulla terra: «Credo sia troppo presto per parlare di un Movimento bis o un nuovo gruppo parlamentare», dice «anche perché Pizzarotti non è ancora stato espulso. Parlare adesso di queste cose può solo danneggiare lui e la sua Giunta». Ma tra gli “amici” del sindaco non ci sono solo ex. Elisa Bulgarelli è ancora una senatrice 5 stelle, ma nelle ore in cui il primo cittadino veniva sospeso ha avuto il coraggio di scrivere: «Oggi il partito 5 stelle esulta, il M5S muore un altro po’. Io sto nel M5S e rifiuto il Partito. Il Non Statuto rifiuta il partito», un messaggio che non è passato inosservato.Intanto, il diretto interessato smentisce la notizia di una convention di tutti i dissidenti da organizzare a Parma. Ma non rinuncia a stuzzicare lo Staff chiedendo un confronto «sia con il direttorio, sia con il gruppo parlamentare che avrebbe richiesto un’assemblea», scrive su Facebook il sindaco di Parma. Ma non sembra che i vertici pentastellati abbiano tanta voglia di confrontarsi con Piazzarotti, almeno stando alle parole di Luigi Di Maio «chi non rispetta le regole, non fa parte del M5S. Noi non siamo superiori, noi abbiamo delle regole e intendiamo rispettarle».