La scienza medica è uno dei bersagli preferiti dei populisti. In lei vedono l’espressione senz’anima dell’élite economico-culturale, un’algebra crudele asservita ai biechi interessi delle multinazionali del farmaco, propagandata da loschi figuri che hanno a cuore solo il profitto e che si arricchiscono sulle sventure della povera gente. Si tratta di un discorso strisciante, che purtroppo sconfina i circoli tradizionali del complottismo per diventare senso comune, insinuandosi anche nei palinsesti dell’informazione mainstream. La vicenda della trasmissione Virus, andata in onda su Rai 2 giovedì scorso è in tal senso emblematica.Ospite in studio, il critico musicale e d. j. Red Ronnie ha sostenuto che fosse «demenziale» rendere obbligatori i vaccini, che questi ultimi sono responsabili della «morte di 1500 bambini ogni anno» e che per non ammalarsi «basta una buona alimentazione». A contrastare queste affermazioni prive di senso l’immunologo Roberto Burioni - peraltro l’unico competente in materia- che però è stato sovrastato dalla veemenza di Ronnie supportato dall’attrice Eleonora Brigliadori e dal padre di un bambino autistico, invitato perché secondo una leggenda planetaria i vaccini provocherebbero l’autismo. «Le mie affermazioni (vere) si sono trovate sullo stesso piano di quelle di questi tre signori, tutte false. Insomma, io che studio i vaccini da una vita ho avuto molto meno spazio sulla tv pubblica di tre personaggi che – credetemi – non sanno né cosa sia un virus, né cosa sia un vaccino e le cui credenze sono ai limiti della stregoneria», si è sfogato Burioni sulla sua pagina Facebook. Stavolta però il caso è finito nel mirino della Commissione di Vigilanza Rai con il presidente Michele Anzaldi (Pd) che chiederà un’interrogazione per verificare «la qualità e la quantità degli spazi utilizzati per informare i cittadini su questo tema».Come dicevamo, da anni nella giugla del web circolano allarmanti articoli che legano la diffusione dei vaccini ai casi di autismo, la classica palla di neve che diventa valanga. All’orgine dell’allarme c’era una truffa architettata dal medico britannico Andrew Wakefield il quale nel 1998 pubblicò uno studio sulla prestigiosa rivista Lancet che doveva dimostrare la relazione vaccini-autismo. Un dossier fatto di cartelle cliniche alterate, dati contraffatti, testimonianze false. Scoperto l’inganno Lancet ha cancellato lo “studio” dai suoi archivi mentre Wakefield è stato radiato con disonore dall’ordine dei medici. Ma la macchina del complotto girava ormai a pieno regime tanto che oggi milioni di persone sono convinte che far vaccinare i propri figli significa esporli a un gravissimo rischio quando è vero l’esatto contrario: non farli vaccinare espone i loro figli e la comunità in cui vivono a seri pericoli come è accaduto con l’epidemia di morbillo scoppiata due anni fa in una contea del Galles con pesanti ripercussioni sulla salute pubblica e conseguente campagna di vaccinazione di massa in tutto il Regno Unito.Al di là del caso Virus, il populismo antiscentifico rimane un redditizio sottogenere del populismo tout court. Fin dagli albori della sua metamorfosi comico-politica questa retorica è stata cavalcata con pathos dal leader del Movimento cinque stelle che negli anni ci ha regalato vere e proprie schegge di follia. Nel 1998: durante lo spettacolo Apocalisse morbida Beppe Grillo definisce l’Aids come «la più grande bufala di questo secolo», sostenendo che l’Hiv non è affatto un virus che annienta il sistema immunitario e quindi non sarebbe in grado di provocare la Sindrome da immunodeficienza acquista (l’Aids). In sostanza siamo di fronte a una cospirazione planetaria ordita da Big Pharma che avrebbe inventato in laboratorio una malattia inesistente per vendere i suoi costosissimi antivirali al popolo-cavia. Una sgradevole boutade da guitto di provincia o un messaggio studiato ad arte per eccitare la clac?La seconda ipotesi è più plausibile. Che dire poi di quando Grillo ha definito la premio Nobel Rita Levi di Montalcini «una vecchia puttana! », insinuando che il suo premio è stato comprato dalle corporation del farmaco? Affermazioni che fanno il paio con le dolci parole spese sempre da Grillo per il professor Luigi Di Bella, balzato agli onori delle cronache alla fine degli anni 90 per aver ideato una “terapia alternativa” contro il cancro. Le verifiche sperimentali del ministero della Salute confermate dal British Medical Journal sancirono l’inefficacia della terapia Di Bella, ma per i cultori della cospirazione il professore rimane «un martire», un eretico messo all’angolo dalla medicina ufficiale che non vuole sostituire i suoi inutili protocolli anti-tumorali per mera avidità.Grillo non ha avallato direttamente la tesi vaccino-autismo si è limitato ad affermare che i vaccini sono «inutili» nella cura di malattie come la poliomielite e la difterite, le quali sarebbero scomparse magicamente da sole. Un’altra sciocchezza senza fondamento che alimenta false credenze, paranoie, vere e proprie psicosi collettive. O che fornisce conforto a opinionisti improvvisati come Red Ronnie. Così come per i vaccini, l’Aids e per le tante altre sciocchezze irrazionali che ammorbano il dibattito pubblico la leggenda si alimenta di bocca in bocca in un enorme telefono senza fili che ormai trova un fertile terreno di coltura anche nella tv di Stato.