Il Ministro della giustizia Andrea Orlando risponde indirettamente alle parole del collega Costa, che nei giorni scorsi ha voluto porre uno stop all'interpretazione dei magistrati sulla adozione da parte di coppie gay. "Siamo in un campo in cui è la legge che chiede al giudice di apprezzare il caso concreto, la legge non dà una soluzione che prevede un automatismo, ma è il giudice che deve valutare la particolare situazione per poter" stabilire al meglio la "valutazione della continuità affettiva del minore. La legge non dice e chiede al giudice di dire". È la risposta del Guardasigilli Andrea Orlando, oggi audito in commissione Giustizia della Camera, alle domande di Paola Binetti (Ap) e Walter Verini (Pd) sulla libertà di interpretazione dei giudici nei casi di adozione e, in particoplare, dopo il via libera definitivo delle unioni civili, sui casi di stepchild adoption. "Non può esserci una situazione che valga per tutti", ha aggiunto poi Orlando al termine dell'audizione, "l'interpretazione dei giudici non è comprimibile in un campo come questo" dove al centro c'è "la tutela del minore". "Nel momento in cui si mette al centro il tema di un valore", quello del bene del minore e della sua tutela, valore "che non può emergere solo dall'analisi dello stato di fatto ma necessita di un approfondimento e della ricostruzione di una storia con tutte le sue specificità, è la legge stesa a chiedere al giudice di svolgere una interpretazione dei fatti e non potremmo che fare così. In alcun modo si può tipizzare in maniera generale ed astratta", ha sottolineato il ministro della Giustizia.Orlando ha poi aggiunto: "non compete al governo dare indicazioni ai magistrati su come arrivare a fare le sentenze. Il campo non mi sembra si presti a questa possibilità. Nel momento in cui si tratta di interpretare la specificità" delle singole situazioni, "è inconcepibile restringere" il campo d'azione del magistrato. Poi, sulla "congruità delle singole sentenze" esistono "gli strumenti previsti dal nostro ordinamento", ovvero i diversi gradi di giudizio" fino al ruolo supremo della "Cassazione che compete solo ed esclusivamente alla Cassazione".