Il medico lo ha visto male. Non la solita aria sofferente, c’era qualcosa di diverso. Così l’altro ieri dall’unità sanitaria di Rebibbia si è deciso di trasferire Marcello Dell’Utri all’ospedale Sandro Pertini. L’ex senatore sconta una pena a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa: adesso si trova presso il reparto di Unità Coronarica dell’ospedale romano. «È vigile, presente a sé stesso», dice l’avvocato Giuseppe Di Peri, che assiste il cofondatore di Forza Italia insieme con i legali Bruno Nascimbeni e Andrea Saccucci. «L’ho visto, tornerò a trovarlo domani  (oggi per chi legge, ndr). Ancora non è possibile accertare la natura del malessere. Dell’Utri vive con quattro stent, mercoledì ha cominciato a non sentirsi bene e lo hanno portato al pronto soccorso del carcere: si tende a escludere l’infarto, si parla di sospetta occlusione». Effettuato subito un elettrocardiogramma, riferisce Di Peri, «appena possibile verrà eseguito un esame coronarico». Dell’Utri si trova nel padiglione Medicina protetta del Pertini, riservato ai pazienti detenuti.Senso d’ingiustiziaLa sofferenza cardiaca dell’ex braccio destro di Silvio Berlusconi risale a prima dell’estradizione dal Libano. Dell’Utri ha scontato i primi 22 mesi nel carcere di Parma, dove fu condotto il 13 giugno 2014. Domenica era passato a Rebibbia. «Un trasferimento concesso in seguito a una nostra richiesta e non a ragioni di salute», spiega Di Peri, «certo nelle sue condizioni lo stato detentivo, per giunta in Alta sicurezza, è un fattore aggravante. Dell’Utri sta peggio da quando è arrivata la sentenza su Bruno Contrada. Quella con cui la Corte europea dei Diritti dell’uomo ha annullato la condanna di quest’ultimo, inflitta per lo stesso reato contestato a Dell’Utri, concorso esterno. Il senso di ingiustizia lo fa stare fisicamente male». I giudici di Strasburgo hanno stabilito che l’ex numero due del Sisde non poteva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa: quel reato infatti è stato «tipizzato» dalla giurisprudenza italiana dal 1994. I fatti imputati a Contrada erano antecedenti. «Quelli per i quali è stato condannato Dell’Utri arrivano fino al ’92». Eppure la Corte d’Appello di Palermo ha respinto l’incidente di esecuzione presentato dagli avvocati proprio sulla scorta della sentenza Contrada. «È l’aspetto che lo amareggia di più», dice Di Peri, «e che credo pesi molto sulle sue condizioni di salute». In questi mesi «Dell’Utri ha curato moltissimo l’alimentazione, ma non è servito: le sofferenze cardiache permangono».Già nel 2014 i difensori dell’ex senatore azzurro presentarono ricorso alla Corte europea. Il caso Contrada ha consentito poi di irrobustire l’istanza. «Ma prima che il giudizio venga calendarizzato passeranno anni». Il paradosso è che alla fine del procedimento davanti ai giudici della Cedu, Dell’Utri otterrà sicuramente un pronuciamento uguale a quello dell’ex vertice del Sisde. Ma per allora avrà anche finito di scontare la condanna. Contrada, per ottenere l’annullamento da Strasburgo, ha atteso 7 anni. Esattamente la durata della pena di Dell’Utri. Una situazione assurda: potrebbe risolverla solo un provvedimento di clemenza. Che i familiari però, finora, non hanno chiesto.Familiari in ambasceSono stati gli stessi giudici palermitani a convenire che «la posizione di Dell’Utri è identica a quella di Contrada, dal punto di vista sostanziale e temporale: ciononostante non hanno accolto la richiesta di annullamento né ovviamente quella di scarcerazione», osserva Di Peri, «hanno sostenuto che la strada per applicare il principio sancito a Straburgo non poteva essere quella dell’incidente di esecuzione. La situazione ha prostrato molto Dell’Utri». L’ex senatore, che ha 74 anni, ha chiesto il trasferimento nel carcere romano di Rebibbia giacché nella Capitale vive la maggior parte dei suoi congiunti. Il figlio Marco, innanzitutto, affermato cineasta, e il fratello gemello dell’ex senatore, Alberto. Il primo è a Cannes, il fratello a sua volta si è trovato in uno stato di grande agitazione: avrebbe voluto correre al Pertini ma la visita sarebbe stata impossibile. Anche in caso di condizioni di salute difficili e di trasferimento in ospedale serve sempre il permesso del Tribunale. Permesso che potrà essere chiesto solo lunedì alla riapertura degli uffici. Dell’Utri d’altronde è in regime di alta sicurezza, cosa inevitabile visto il titolo di reato. Il cofondatore del partito che ha avuto la maggioranza relativa dei voti in Italia non può vedere i familiari nemmeno dopo un attacco di cuore.