«Non conosco ancora bene la faccenda, sono all’estero». Il senatore Vito Crimi, ex capogruppo del Movimento 5 stelle a Palazzo Madama, non se la sente di commentare la notizia delle indagini a carico del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Quando lo raggiungiamo telefonicamente, Crimi è in Grecia per una missione organizzata dalla Commissione Affari costituzionali: un’indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio. «L’unica cosa che posso dire è che in Italia c’è un’emergenza corruzione che si chiama Partito democratico», dice il senatore in perfetta sintonia con quanto dichiarato da altri suoi colleghi di partito. E sul caso Parma aggiunge: «Come sempre saremo coerenti, e se emergeranno responsabilità chiederemo di fare un passo indietro».Senatore, è troppo presto per commentare il caso Pizzarotti. Ma le indagini di Parma arrivano subito dopo quelle di Livorno. Parliamo del sindaco Filippo Nogarin, allora. Perché deve rimanere al suo posto? Ha ragione chi parla di doppia morale a 5 stelle?Intanto, vediamo cosa accadrà, stiamo aspettando di vedere le carte. Ma a Livorno la questione ruota attorno a un’azienda disastrata a causa di una mala amministrazione del Pd, che l’ha gestita in modo indegno. E se non ci fosse stato Nogarin ci saremmo trovati ancora una volta la polvere sotto il tappeto chissà per quanto tempo. Invece, il sindaco ha cercato di tirare fuori dalla palude questa azienda e nel farlo si è ritrovato addosso degli schizzi di fango. Ma secondo me la cosa si risolverà in brevissimo tempo con un nulla di fatto.E la doppia morale?Non c’è nessuna doppia morale, perché non ha senso ad esempio paragonare il caso del sindaco di Lodi, arrestato per corruzione, con un avviso di garanzia dovuto, rivolto a un primo cittadino in quanto tale, non a Filippo Nogarin. Anche perché l’accusa è di aver evitato a 33 famiglie di finire in mezzo a una strada.In realtà il sindaco di Lodi è accusato di turbativa d’asta, a Nogarin contestano la bancarotta fraudolenta, un reato punito più severamente...C’è una differenza fondamentale: il sindaco Simone Uggetti aveva interessi personali ed elettorali a Lodi, Nogarin no.Chi lo dice? I maligni potrebbero pensare che 33 nuove assunzioni in una società decotta siano una forma di clientelismo...È una ricostruzione abbastanza fantasiosa. Stiamo parlando del nulla, perché a Livorno non siamo in campagna elettorale, non ci sono promesse. Il sindaco di Lodi è stato posto agli arresti perché reputato persona pericolosa dai magistrati. Inquinamento di prove, reiterazione del reato e pericolo di fuga sono queste le tre motivazioni con cui si chiede una misura cautelare. Nessuno ha pensato di chiedere un provvedimento analogo per Nogarin.Ma per voi è più importante rispettare le leggi o il codice comportamentale dell’M5s?I sindaci del Pd, quando commettono reati si autosospendono dal partito e finisce lì. I nostri sindaci, se commettono dei reati, si dimettono. Questa è la nostra regola e chiediamo che venga rispettata. Non esiste una legge che imponga a un sindaco di dimettersi se indagato. Dunque, per poter supplire a ciò che la legge non prevede, noi ci siamo dati delle norme molto dure.Che però spesso sono in balia della discrezionalità...No, ci sono questioni di opportunità. Se si dimette un assessore basta sostituirlo. Se si dimette un sindaco, invece, il Comune viene sciolto o commissariato con tutto ciò che ne consegue. È dunque necessario valutare di volta in volta. Salvo non ci siano situazioni abbastanza acclarate che addirittura portano all’arresto.Va bene, chiudiamo la parentesi giudiziaria. Mi spiega perché vi siete astenuti sulle unioni civili?Io sono per l’equiparazione delle unioni civili al matrimonio e per la stepchild adoption. Questa è una legge al ribasso con tante criticità. Peccato che il governo non abbia voluto osare di più.Alfio Marchini, uno dei maggiori sfidanti di Virginia Raggi nella corsa per il Campidoglio, dice che non celebrerà mai nozze gay, se eletto...Siamo in campagna elettorale e ciascuno cerca di conquistarsi una fetta di elettorato. Marchini sa che a Roma la Cei ha preso una posizione ben precisa e si è fiondato immediatamente. È una questione di opportunismo politico elettorale, visto che ancora nessuno lo dà per vincente. Ha trovato una scusa per far parlare di sé.Il Movimento, invece, non ha problemi ad attirare le attenzioni dei media. Da un mese non si fa altro che parlare della figura di Davide Casaleggio. Cosa è cambiato con la scomparsa del cofondatore?Si continua su un percorso già avviato da Gianroberto. C’è stata probabilmente un’accelerazione su qualcosa che però era già previsto da tempo. Davide Casaleggio fa parte di questo percorso già dal 2005, ha condiviso ogni parte di questo progetto. Non è cambiato assolutamente nulla.Tra le accelerazioni c’è la nascita della piattaforma Rousseau e quella di una Fondazione, intitolata a Gianroberto, che servirà a finanziare le vostre attività...Non sta nascendo una Fondazione per finanziare i 5 stelle, serve a garantire la copertura economica di Rousseau, cioè di un sistema operativo che per funzionare ha bisogno di risorse umane ed economiche.Ma Rousseau è il sistema operativo dei 5 stelle...Sì, ma è un sistema che un domani potrà essere a disposizione di chiunque voglia affacciarsi alla democrazia diretta. La Fondazione ha una finalità ben precisa e non può essere distolto denaro per fare altre cose. Questo deve essere chiaro.Fino a un anno fa per voi le Fondazioni non erano il male assoluto, uno strumento per nascondere capitali sospetti. Avete cambiato idea?La nostra non è una Fondazione finanziaria, ha una finalità. È il tipo di strumento che si utilizza per la tutela di un bene. Il bene in questo caso è un’idea. È una cosa diversa rispetto alla Fondazione legata a un partito che raccoglie soldi per finanziare progetti ed elargire denari in giro per l’Italia. Noi non elargiremo denaro a nessuno.Luigi Di Maio ormai è considerato da tutti il candidato premier in pectore del Movimento. Questa cosa la infastidisce?Se circola questa voce è perché Luigi Di Maio ha la capacità di presentarsi come il nostro candidato in pectore. Questa cosa non mi infastidisce, anzi, mi inorgoglisce. Avere una persona come Luigi che un domani può rappresentarti può fare solo piacere.Non tutti i suoi colleghi sembrano entusiasti. Roberto Fico ha più volte storto il naso...No, non è così. È un’interpretazione forzata delle parole. Quando Fico ribadisce che il nostro candidato alla Presidenza del Consiglio verrà comunque selezionato attraverso una votazione on line, non fa altro che ricordare che come sempre le nostre scelte vengono dal basso e non dall’alto.E quando sarà il momento di votare, l’attivista Vito Crimi sceglierà Luigi Di Maio? Sì, non ho problemi a sbilanciarmi.