«Certo, è una buona intenzione. Ma la proposta del senatore Falanga di una corsia privilegiata per i processi ai corrotti non è che modifichi più di tanto il codice. E non risolve il tema della prescrizione». Donatella Ferranti riporta sul pianeta Terra gli entusiasmi della maggioranza. Ridimensiona il coro di giubilo levatosi due giorni fa, quando il parlamentare verdiniano ha depositato il testo che assegna ai reati di corruzione il doppio binario già previsto per mafia e terrorismo. Lei, la presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, difende il testo sulla prescrizione che porta la sua firma.Il lodo Falanga non è l’uovo di Colmbo, dunque.Non introdurrebbe novità clamorose. Interviene su un articolo del codice di procedura penale, il 132 bis, che già prevede di dare priorità ai processi con pena massima non inferiore ai 4 anni. Con la proposta di Ala alcuni reati di corruzione salirebbero nella scala gerarchica. Ma sa di cosa parliamo?Lo spieghi lei.Del calendario dei processi. Non è che si stabilisce una priorità tra i reati sui quali avviare le indagini, ma sulle date in cui, dopo il rinvio a giudizio, si fissa l’inizio del dibattimento.Parliamo di un anno di tempo guadagnato, non di più. Quindi lei dice che l’allungamento della prescrizione va mantenuto.Sì. I reati in questione hanno una specificità: emergono molto tempo dopo il loro compimento. Non parlo di tutte le fattispecie: nella concussione non c’è il patto di omertà su cui si basa la corruzione propria, il peculato è documentabile. L’innalzamento previsto da noi alla Camera riguarda tre, dico tre fattispecie, non novanta.Col vostro testo la corruzione propria si prescrive in oltre 21 anni.In questo tipo di conteggio si dà per acquisito che l’imputato impugni la condanna in primo grado e quella in appello. Non condivido la logica, si dovrebbe contare solo il tempo previsto fino al primo grado. Quindi parliamo di 18 anni e 9 mesi. Dopodiché le dico: se la notitia criminis arriva dopo 9 anni, ne restano 11 e mezzo per chiudere i tre gradi di giudizio. Mettiamoci d’accordo: ci interessa o no punire i corrotti?Ma lei s’immagina Tredicine, quello di Mafia Capitale, sotto processo per 18 anni?Io sono contro il processo lungo. Ma mi chiedo la ragione che spinge le Camere penali a proclamare tre giorni di sciopero contro la riforma della prescrizione: nello stesso ddl sono previste anche norme per accelerare il processo. E vorrei che tutti, penalisti compresi, ricordassero una cosa.Quale?I processi avviati devono chiudersi con un’assoluzione o una condanna, non con la prescrizione. La vittima è lo Stato, siamo noi. Se non c’è questa consapevolezza non si va da nessuna parte. La corruzione è o non è un reato gravissimo?Ma il Pd dovrebbe approvare la prescrizione lunga anche contro il parere di Ncd?No. C’è una maggioranza di governo, c’è un ddl governativo a cui è stata abbinata una proposta di legge parlamentare, quella della commissione Giustizia da me presieduta. Mi auguro che si arrivi a un punto di equilibrio.Ma il ddl Falanga non stabilisce da solo quest’equilibrio, giusto?È una proposta utile ma andrebbe mantenuta la specificità della prescrizione per i reati di corruzione, a mio giudizio. Dopodiché valuterà il Senato. E aggiungo: l’importante è che le riforme si facciano. Va detto che mentre passava l’emendamento associato al mio nome c’è stato anche l’innalzamento dei massimi di pena, che incidono sui tempi di estinzione dei reati. I tempi vanno equilibrati, non c’è dubbio.Qual è la mediazione possibile?Prevedere in base all’articolo 161 del codice di procedura penale un solo aumento della metà dei termini massimi previsti per la corruzione propria e la corruzione per atti giudiziari.Così però per la corruzione propria si passa da 21 anni e 9 mesi a 18 anni.Sì, ma lei continua a conteggiare i tempi successivi alla condanna di primo grado. Se ci fermiamo a quella, sono 15 anni. Dopodiché io vorrei che i processi si definissero assai prima. Ma dico anche che per fare le riforme ci vogliono i voti e il senso di responsabilità politica. Se alla fine si scegliesse di tornare al testo base del governo, senza aumenti specifici per la corruzione, dico: è necessario comunque superare la Cirielli, che tanti danni ha provocato. Ed è importante inoltre che si tenga conto anche delle altre norme inserite da noi alla Camera, come quella sulla decorrenza dalla maggiore età della prescrizione dei reati contro i minori. Non si butti via tutto il lavoro fatto e si approvi la riforma in tempi brevi.