Ad Antonio Ingroia, autore negli ultimi anni delle più “rivoluzionarie” (così le definisce lui) inchieste giudiziarie fino a farle salire sul Colle più alto, per sentire, come testimone l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pur nella netta differenza di opinioni tra lui e noi del Dubbio, bisogna dare atto di essere un uomo anche autoironico. Ex sostituto procuratore a Palermo, che collaborò con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, risponde che lui non è lo strano caso di Jekyll e Hyde, garantista ora da avvocato con Pino Maniàci, direttore di “Tele Iato” e prima giustizialista al cubo con Silvio Berlusconi e Napolitano.Dottor Ingroia, lei difendendo con argomentazioni molto garantiste ora, da avvocato, Maniàci, ha fatto una rivoluzione civile (il nome del suo movimento) anche dentro se stesso? Insomma, non le pare che ora si comporti al contrario di quanto fece da toga d’assalto?Innanzitutto proprio perché nell’intimo sempre rivoluzionario mi sono vissuto, mi sono sentito di sottopormi anche ad atti rivoluzionari interni (sorride ndr). Non è che mi scandalizzi, anzi ne sono contento.Perché?Perché l’Italia è un Paese conservatore abituato a etichettare i personaggi pubblici. E quindi a rimanere disorientato quando si ribella all’etichetta. Io, francamente, ho studiato diritto e da ministro del diritto sentivo in me profili garantisti e anche accusatori, giustizialisti come suol dirsi…Scusi, dottore, non si offenda, ma è come lo strano caso del Dottor Jekyll e mister Hyde...No, non si scusi. Mi pare normale che da Pm si esaltassero gli aspetti più accusatori ma magari si sa meno ma si dovrebbe sapere quante volte anche io ho chiesto l’assoluzione di alcuni imputati, quante volte anche io da Pubblico ministero ho scartato le posizioni di alcuni indagati non ritenendo le accuse adeguatamente provate. E siccome le archiviazioni sono segrete, questo magari non ha mai fatto notizia…<+bold_giust>Qual è l’archiviazione più eclatante?<+tondo_giust>Io ho anche archiviato la posizione di Berlusconi che era indagato per concorso in associazione mafiosa assieme a Marcello Dell’Utri. Prosciolsi Berlusconi dall’accusa di riciclaggio dei soldi della mafia.<+bold_giust>E però lei capirà che accusando in quel modo il presidente Berlusconi contribuì di fatto a metterlo alla gogna mediatica?<+tondo_giust>Di quello non avrei potuto rispondere con le mie indagini. E così dall’altra parte oggi che sono avvocato e peraltro sono avvocato a volte di imputati indagati e a volta di avvocato di vittime di colpevoli e quindi torno a fare l’accusatore, in realtà io trovo che sia sbagliato il ragionamento semplificatorio degli schieramenti, della militanza di qua o di là. Perché è anche quello che ha finito per nuocere a Pino Manici.Ce lo spieghi.A Pino è stato appiccicato il ruolo di simbolo dell’antimafia che lui non ha mai cercato. Maniàci è un giornalista combattivo e coraggioso: non un santo ma neppure un demonio, come viene oggi dipinto, ma un uomo con le sue debolezze, i suoi limiti, magari suoi errori, ma che non ha commesso nessun reato.Lo stesso suo giudizio vale non solo Berlusconi, dipinto come il diavolo, ma anche per Napolitano e il suo ex consigliere, il magistrato Loris D’Ambrosio, da lei tirato in ballo, seppur neppure indagato, nella presunta trattativa Stato-mafia? D’Ambrosio ne morì d’infarto. Si pente? Insomma, non le sembrò una cosa un po’ troppo “rivoluzionaria” che mise in discussione gli equilibri tra i poteri dello Stato?Certamente no, non credo morì d’infarto perché la Procura fece quegli accertamenti. L’ho sempre sentito e in modo molto rispettoso da testimone e semmai bisognerebbe chiedersi (ma quello lo sa solo lui e l’ex Presidente Napolitano) quali erano quei segreti che lo tormentavano cui fece cenno nella famosa lettera al Napolitano facendo riferimento ai suoi colloqui con lui ma che il presidente emerito non ha mai rivelato.Le vanno bene le sliding doors dei magistrati che entrano, escono e ritornano nella tratta magistratura-politica-magistratura?In linea di principio non sarei contrario ed è accaduto per anni e anni senza che questo determinasse reazioni di sorta. Le posso ricordare Cesare Terranova ucciso dalla mafia. Ma la verità è che oggi sono tempi più difficili, fermo restando che si dovrebbe consentire ai magistrati l’esercizio costituzionale di fare politica, anche io penso che non si dovrebbe consentire ai magistrati di tornare a fare il magistrato dopo aver fatto politica. Su di me però si sono scatenati in tantissimi anche se non ho mai fatto il percorso all’inverso. Mentre ce ne sono tanti di destra e di sinistra da Giuseppe Ayala a Alfredo Mantovano mentre oggi nessuno dice niente.Bettino Craxi la pagò per tutti?Beh, io credo che Craxi la pagò per tutti.Fu il capro espiatorio di Mani pulite?Sì, capro espiatorio, ma il capro in genere è un capro innocente. E lui non lo era.Ma lui denunciò in parlamento il sistema delle tangenti e tutti zitti.Su questo non ci piove.Il dottor Raffaele Cantone (presidente dell’Anticorruzione ndr) che ha criticato il presidente dell’Anm Davigo ora è criticato a sua volta da Magistratura democratica. Cantone dice: non tutto si risolve con le manette; Davigo attacca tutti i politici. Cosa ne pensa?Conosco entrambi da più di vent’anni, Davigo dice queste cose da sempre. E lui non dice che sono tutti ladri. Dice che prima si vergognavano e ora no.Scusi, ma sembra abbia emesso una sentenza a prescindere.No, lui dice, come ha detto come Galli Della Loggia su Il Corriere, che c’è un senso nell’Italia di oggi di impunità diffusa anche nella società civile. Davigo si è espresso nel suo consueto modo ruvido ma efficace, ma è stato equivocato un po’ intenzionalmente. Quanto a Cantone, il problema non è lui ma l’uso che di lui ta facendo Renzi. Costituendo un ufficio ogni volta c’è un’emergenza corruzione. Cantone denunciato che un ufficio senza mezzi e strumenti rischia di fare un foglia di fico. Purtroppo mi sembra che sia un dato di fatto, non c’è giorno senza uno scandalo per il partito al governo.Meglio la Prima Repubblica?Mamma mia… Non c’è dubbio. È triste doverlo constatare.D’Ambrosio (Mani pulite ndr) disse che Craxi non prese i soldi per sé ma per la politica.La politica c’era, c’erano i partiti che svolgevano un ruolo di mediazione rispetto al mondo dell’illegalità, degli affari, della pressioni delle lobby più o meno criminali. Questo è saltato; gli affari ora si sono impadroniti della politica.Il consigliere Morosini che ha in parte in smentito ha dato un’ intervista a Il Foglio” da titolo: “Renzi va fermato”. Che ne pensa?Morosini ha smentito. Ovviamente se avesse detto questo un organo costituzionale come il Csm non può ergersi come contropotere rispetto alla Presidenza del Consiglio. Ma io sto alla smentita. Ma Morosini ha un suo diritto di dare una sua valutazione sul referendum costituzionale…Lei è d’accordo?Sì, vale per Morosini e per un membro togato della magistratura, quando si ritocca la Costituzione.Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ha invitato alla cautela e a mantenere la terzietà. Cosa ne pensa? I maliziosi vedono dietro di lui lo zampino del Capo dello Stato, presidente del Csm, Mattarella. Che ne pensa?Io vedo soprattutto più che uno zampino la zampa pesante del presidente Renzi.Ma un problema di riequilibrio nei rapporti tra politica e magistratura non si pone dopo che Renzi ha lamentato la la “barbarie giustizialista” degli ultimi 24 anni?Sì, ma senza il sospetto che lo si faccia per opportunismo. Renzi fa questa tirata quando vengono coinvolti i suoi. Allora, da questo punto di vista paradossalmente era più coerente Berlusconi.