Il premier lo aveva solennemente promesso dagli studi tv di Fazio: «Le unioni civili saranno legge». E ieri la ministra Maria Elena Boschi l’ha annunciato ufficialmente nell’Aula di Montecitorio: sul ddl Cirinnà il governo porrà la fiducia. Una dichiarazione seguita da brusii e proteste che, nel corso della giornata di ieri, sono diventate vere e proprie bordate.Ma “brusii” e proteste sono arrivati anche dal Vaticano. Monsignor Galantino, il vescovo più vicino a papa Francesco, ha fatto sapere che «il voto di fiducia è una sconfitta per tutti». E ancora: «Penso stia emergendo da tutte le parti una richiesta di maggiore partecipazione e attenzione, di maggiore rispetto per coloro i quali sono stati eletti. Poi il Governo avrà anche le sue logiche, le sue ragioni, ma il voto di fiducia può rappresentare spesso una sconfitta per tutti». E per chi avesse dubbi sulla linea del Vaticano, Galantino ha detto la sua anche nel merito della legge: «C’è la necessità che ci sia una politica familiare molto più attenta che metta in conto l’importanza della famiglia costituita da padre, madre e figli». Una presa di posizione distante anni luce dal Bergoglio che non più tardi di qualche mese fa aveva dichiarato Urbi et orbi: «Il Papa non si immischia nella politica italiana»Ma prima del Vaticano il governo era stato criticato dalle opposizioni. A cominciare dai leghisti i quali, per bocca del capogruppo Massimiliano Fedriga, l’hanno messa giù dura: «La maggioranza applaude persino quando il governo mette la fiducia. Siete dei servi della gleba che per essere ricandidati fate di tutto. Vergognatevi». E ancora: «Siete quattro lacché di Renzi, è a rischio la democrazia parlamentare».Stessi toni arrivano da Renato Brunetta: «Scandaloso e aberrante che governo ponga fiducia su tema sensibile e che tocca coscienze», ha scritto il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. «Le legge sulle unioni civili è sbagliata, equipara le unioni omosessuali al matrimonio, apre alle adozioni gay e quindi alla compravendita di bambini, crea una discriminazione all’interno delle stesse unioni di fatto perche’ garantisce tutele previdenziali solo per quelle omosessuali», ha dichiarato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.