Primo: la questione morale, "che nel Pd esiste e chi lo nega, nega la realtà"; secondo: il referendum di ottobre, che se si perde tutti a casa perché "non si può far finta di niente e se la classe politica prende una tranvata deve avere il coraggio di dirlo". Terzo: lo scontro con i giudici con i quali - dice - "è tranquillo come tutti i cittadini che non hanno nulla da nascondere". E infine l'annuncio del nuovo ministro dello Sviluppo economico che sarà Carlo Calenda.E' un Matteo Renzi a tutto campo quello che dagli studi tivvù di Fabio Fazio "arringa" il Paese. Ma le prime battute non potevano non riguardare la giustizia e gli scontri di queste ultime settimane tra politica e magistratura.  E dopo aver ammesso che la questione morale nel Pd esiste, eccome, Renzi ha però specificato che «bisogna sempre attendere le sentenze, anche perché ci sono stati amministratori che sono stati assolti. Da parte di altri c’è garantismo a giorni alterni, ma noi dobbiamo fare di più e meglio». L'altro tema nell'agenda renziana è il referendum di ottobre, un appuntamento sul quale il premier si gioca tutto: «Sul referendum sono d’accordo con Napolitano e con Enrico Letta. Se vince il sì ci sono meno politici, le Regioni hanno meno poteri e i consiglieri regionali meno soldi, lo Stato è più semplice senza il ping pong Camera-Senato. Il federalismo come era stato fatto non ha funzionato». Renzi ha poi detto: «Se perdo come faccio a rimanere, è una questione di serietà politica, dopo aver detto che cambiavamo l’Italia non saremmo credibili. Non posso fare finta di niente, poi spero di vincere. Se la classe politica prende una tranvata deve avere il coraggio di dirlo». Infine l'annuncio di Calenda che guiderà il ministero dello Sviluppo Economico.