Renzi è tornato a parlare di politica. Ha ribadito che ci sarà una riforma della prescrizione (cioè sarà allungata) ma ha chiesto ai magistrati di lavorare per abbreviare i tempi dei processi. In modo da far rispettare l’articolo 111 della Costituzione, che prevede la ragionevole durata del processo.Domanda: ma se riusciamo ad accorciare i tempi dei processi, che urgenza c’è di allungare la prescrizione? Un processo breve (o anche abbastanza lungo: tipo sei anni per un piccolo reato e 10 o 15 anni per un reato più grave...) non cade in prescrizione neppure con la legge attuale. Dunque...Seconda domanda: perché il mondo politico, a parte qualche piccolo gruppo, non sembra affatto contrario a concedere l’allungamento dei tempi della prescrizione?Provo ad ipotizzare una risposta. L’effetto delle irruzioni del potere giudiziario in politica non ha niente a che fare con la prescrizione. Ha poco a che fare persino col processo. Gli effetti dell’iniziativa della magistratura sul mondo politico si realizza nei primi due mesi dell’inchiesta: quando arriva l’avviso di garanzia, o addirittura l’arresto o la richiesta di arresto al Parlamento. E’ in quel momento che si apre l’offensiva mediatico-giudiziario che in genere demolisce l’indiziato – a prescindere dalla sua colpevolezza e dall’esito dell’eventuale processo – e danneggia il partito, o lo schieramento, al quale appartiene.Una volta ottenuto l’effetto, il conflitto tra politica e potere giudiziario è risolto. Poi l’inchiesta proseguirà il suo corso (in modo tranquillo se era una inchiesta fondata, in modo incerto se era infondata). Della prescrizione non frega più niente a nessuno, tranne forse al diretto interessato, che tuttavia a quel punto è un ex politico ed è rimasto privo di qualsiasi potere. Non si conoscono leader politici tornati in sella grazie alla prescrizione (dopo essere stati disarcionati da un’inchiesta).Volete qualche esempio, tra i più noti? La famosa inchiesta Why Not, quella di De Magistris, che interruppe decine e decine di carriere politiche e manageriali. Tutti assolti, senza prescrizione.Ma allora a che serve la prescrizione? Soprattutto a difendere il diritto alla giustizia degli imputati più deboli. Che non attirano l’interesse della stampa e dell’opinione pubblica. E sui quali la giustizia è molto, molto più lenta che nei grandi casi politici o in quelli che coinvolgono gente famosa. La prescrizione è essenzialmente una norma che riguarda loro. Che garantisce il diritto a non essere perseguiti dalla giustizia per decenni. E questa è la ragione per la quale è probabile che si troverà un accordo tra magistratura e politica. A nessuno, in fondo, interessa molto dei diritti di quella gente lì.