Gli altri detenuti di Poggioreale, dove R.C. è detenuto, hanno voluto "fare giustizia" da sè.Le botte, le urla e l’intervento, provvidenziale, delle guardie carcerarie. Secondo il racconto che arriva dal carcere, l’uomo avrebbe subito un vero e proprio linciaggio dai detenuti che erano in stanza con lui. L’episodio - che viene confermato al "Mattino online" da una fonte autorevole - è accaduto lo stesso giorno in cui il presunto assassino della bimba di sei anni è stato portato in carcere. Ad evitare che l’uomo finisse ammazzato  sono stati due agenti della Polizia Penitenziaria, che hanno sottratto alla furia degli aggressori il 43enne.Il procuratoreIl procuratore capo di Napoli Nord, Francesco Grego,  ha detto che "non può definirsi un linciaggio. Abbiamo solo saputo che si è trattato di un tentativo di aggressione sul detenuto, che peraltro era già in carcere da tempo per un'altra accusa di abusi su minore".“I detenuti del padiglione che ospita nel più sovraffollato e antiquato carcere italiano - scrive Il Mattino -, hanno decretato la loro sentenza nei confronti di Caputo: "colpevole". E non hanno aspettato per eseguirla: l'uomo è stato violentemente pestato dai suoi stessi compagni di cella. Tra loro c'è anche il giovane che un anno fa venne arrestato per le sevizie commesse ai danni di un ragazzino a Pianura.A salvare Caputo, come detto, sono stati gli agenti della Penitenziaria, allarmati dalle urla che provenivano dalla cella al terzo piano del padiglione Roma, che ospita i cosiddetti "sex offenders", autori di reati gravi legati alla sfera sessuale. La direzione del carcere è immediatamente intervenuta attivando un'indagine interna per identificare gli aggressori. Presto anche la Procura di Napoli potrebbe aprire un facicolo sul'accaduto. Nel frattempo Raimondo Caputo è stato trasferito in altra cella, in isolamento”