Non è una teoria astratta o un modo per giustificare i successi della rivale, ma una costatazione sociologica: Hillary Clinton ha vinto le primarie negli Stati in cui le differenze di reddito tra poveri e ricchi sono più elevate, ossia dove la forbice sociale genera più disuguaglianze."Intervistato dalla Nbc per la trasmissione Meet the press, Bernie Sanders attribuisce le sue recenti sconfitte al disinteresse che le classi popolari hanno nei confronti della politica. "I poveri non votano, questo è un fatto innegabile e una triste realtà della società americana", afferma "Bernie il rosso", precisando che Hillary si è imposta in 16 dei 17 Stati con le più alte differenze di salario.Sanders ha spiegato di essere riuscito a conquistare ampie porzioni di elettorato giovanile, rivendicando la modernità delle sue idee, ma si rammarica della grande distanza tra il popolo americano e la giostra della politica. Gli studi sulla partecipazione alle primarie dimostrano che tra chi guadagna meno di 10mila dollari l'anno solo il 24,5% è andato alle urne per esprimere una preferenza: "Abbiamo tra i tassi di partecipazione al voto più bassi del mondo occidentale, e vi ricordo che alle presidenziali del 2014 l'80% dei bassi redditi ha disertato le elezioni. Se le classi popolari venissero coinvolte nella vita democratica riusciremmo davvero a cambiare questo paese".Uno studio realizzato nel 2015 dal Pew Institute indica che gli Stati Uniti sono campioni di astensionismo elettorale, superati soltanto da Giappone, Cile e Svizzera.