«La Bce ha un mandato per l’intera Eurozona, non per la sola Germania». I toni ricalcano il duello “rustican-pallonaro” tra Spalletti e Totti («Io alleno tutta la Roma non solo Francesco», va ripetendo da giorni il mister giallorosso), ma a parlare è Mario Draghi, il presidente della Bce che da almeno un anno ha ingaggiato una battaglia con la Germania della Merkel.La bacchettata di Draghi arriva in occasione del direttivo di Eurotower e poche ore dopo l’attacco lanciato dalla Csu, il partito conservatore bavarese alleato della Cdu.«Le politiche di Mario Draghi hanno minato enormemente la credibilità della Bce», ha dichiarato alla il numero due del gruppo parlamentare della Csu al Bundestag, Hans-Peter Friedrich. Secondo Friedrich, terminato il mandato di Draghi, la guida della banca centrale deve passare a un tedesco, che si senta fedele alla tradizione della Bundesbank di stabilità valutaria. «Non possiamo permetterci di avere un altro Draghi, in futuro ci serve un esperto finanziario tedesco al timone della Bce» afferma poi al quotidiano teutonico un altro uomo della Csu. Per quel che riguarda la relazione economica, Draghi lascia intendere che ha tutta l’intenzione di proseguire per la sua strada e ignorare le critiche tedesche: l’istituto ha infatti confermato «l’espansione» del programma di acquisti mensili di titoli a 80 miliardi di euro, lasciando invariati i tassi che sono ai minimi storici.