Il Papa porterà con sè in Vaticano 12 profughi, che verranno poi ospitati presso la Comunità di Sant'Egidio. "Andiamo ad incontrare la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale", così ha detto papa Francesco, ai giornalisti che viaggiavano con lui sul volo Alitalia diretto a Lesbo.L'isola greca, simbolo della tragedia degli sbarchi dei migranti, ospita oggi più di 2mila migranti. Il cuore della visita del Papa sarà il Moira Refugee Camp. "Questo è un viaggio segnato dalla tristezza", ha commentato papa Francesco, "Siamo venuti per richiamare l'attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la risoluzione". Il papa ha spiegato così la sua presenza a Lesbo, insieme ai patriarchi ortodossi Bartolomeo e Hieronimos: "Come uomini di fede desideriamo unire le nostre voci per parlare apertamente a nome vostro. Speriamo che il mondo - ha sottolineato il Papa - si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità". Il Papa e i due Patriarchi hanno incontrato una rappresentanza dei profughi e pranzeranno in un container con alcuni di loro. Poi, nel pomeriggio, l'incontro bubblico con la cittadinanza dell'isola e il lancio in mare di corone di alloro in ricordo dei migranti morti nel tentativo di raggiungere le coste europee. Papa Francesco ha anche ricevuto in dono i disegni dei bambini del campo profughi. Regalo particolarmanete gradito al Pontefice, che ha detto ai suoi collaboratori: "Mi raccomando, bisogna conservarli, che non si perdano, li voglio sulla mia scrivania", e ancora "questi vorrei farli vedere sull'aereo, durante la conferenza stampa".

I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) April 16, 2016